Le Lune di Giove tornano sulla scena musicale con un nuovo e freschissimo singolo dal titolo ‘Saremo 1‘ (Al-Kemi Records/ Ala Bianca), che uscirà su tutte le piattaforme digitali dal 16 febbraio e in rotazione radiofonica il 18 febbraio.
La band milanese (già nota al territorio lombardo) è composta da Ludovica Trinx (voce, chitarra), Simone Vitellaro (chitarra), Luca Di Benedetto (basso) e Cristian Rivera (batteria, pad, percussioni). Dopo un anno di duro lavoro e di ricerca, Le Lune di Giove sono ritornati nella scena musicale con un brano che rende inconfondibile il proprio stile. I quattro hanno già alle spalle una serie di esperienze live, e hanno condiviso il palco con numerosi artisti della scena underground milanese. Hanno accettato di incontrarci, e ci hanno raccontato il proprio mondo fatto di musica e di sogni.
Ciao ragazzi, e benvenuti tra le nostre pagine. In primis, mi piacerebbe chiedervi un po’ di voi. Com’è avvenuto il vostro incontro e come avete capito di voler trasformarvi in una band?
Ciao a tutti, grazie per l’invito. Io, Luca e Simone suoniamo insieme ormai da dieci anni. Ci siamo conosciuti ai tempi delle superiori e abbiamo affrontato una sostanziosa gavetta insieme, tra i palchi polverosi e i cachet pagati in pasta dei locali underground milanesi. Con l’avvento di Cristian alla batteria, abbiamo deciso di ripartire con un progetto fresco.
Mi ha molto colpito il nome del vostro gruppo: dove nasce l’idea? Perché avete deciso di chiamarvi ‘Le lune di Giove’?
Volevamo un nome che fosse di buon auspicio per una ripartenza, che fosse allo stesso tempo innovativo ma solenne, e che richiamasse il Kosmo! (Risata) Giove è il pianeta della buona sorte, della crescita e della prosperità, quindi speriamo che possa portarci fortuna in questo nuovo viaggio. Abbiamo optato specificatamente per “Le Lune di Giove” perché la nostra formazione è composta da 4 elementi, proprio come i primi quattro satelliti medicei orbitanti attorno al pianeta, scoperti da Galileo nel 1610. Perlopiù, la figura della luna simboleggia l’austerità.
Parliamo adesso del vostro nuovo singolo ‘Saremo 1’. Innanzitutto, la domanda che mi viene spontanea è: “Ci sarà anche un Saremo 2”?
Certo che si! Come per ogni film di successo! Pensavamo addirittura a un “Saremo 3, triangolo version” feat. Renatone Zero! (Risata)
Qual è il messaggio principale che volete trasmettere con queste note, e dov’è nata l’idea per questo brano?
L’idea di “Saremo 1” è nata da un episodio di una serie documentario su Netflix, “Cosmos: Odissea nello spazio”, che racconta di come la selezione naturale abbia salvaguardato i lupi più docili, quelli che poi si avvicinarono all’uomo evolvendosi in cani. Oggi, lupi e cani sono animali molto diversi, e nell’immaginario comune quasi antagonisti – il primo selvaggio, il secondo fedele compagno dell’uomo -, nonostante abbiano la stessa origine. L’analogia con l’essere umano è stata immediata: proveniamo tutti dallo stesso seme, ma oggi sembra quasi che prevalga ai nostri occhi ciò che ci divide, piuttosto che quello che ci rende fratelli.
Se doveste pensare a come sarà la vostra vita tra dieci anni, cosa immaginereste? Quali sono i vostri sogni?
Bè, tra dieci anni ci vediamo con un lavoro a tempo indeterminato, una casa, una bella moglie e almeno 2 figli! (Risata). Ovviamente sogniamo che la musica diventi il nostro pane e stiamo lavorando sodo per far sì che ciò accada, con un team splendido alle spalle e un’etichetta storica, Ala Bianca, con la quale abbiamo il privilegio di collaborare.
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Tornando invece al presente, quali sono i vostri prossimi progetti? Avete già qualcosa in ballo?
Dopo “Saremo 1” usciranno almeno altri tre singoli nel 2022. Si sta pensando alla pubblicazione di un album per il prossimo anno, ma è tutto ancora in divenire.
Approfittiamo per pubblicizzare il nostro appuntamento settimanale su Instagram: il lunedì alle 19.00 va in diretta diretta il “Lunedì Giove”, un piccolo spazio in cui ci dedichiamo alle domande di chi ci segue, parliamo delle nostre novità e invitiamo ospiti interessanti. Ovviamente, speriamo di ritornare a fare concerti in serenità.
Intervista a cura di Stefania Meneghella