Ci sono momenti che vorresti durassero un’eternità; altri, invece, che vorresti poterli interrompere, improvvisamente.
Facciamo sempre più fatica a credere nell’eternità degli attimi, a credere nel valore del per sempre, nell’esistenza dell’infinito. Ci sono legami che iniziano grazie al potere di un filo invisibile; filo che non potrebbe spezzarsi, mai, nemmeno se con la forza tiriamo quella corda che ci lega a un’altra persona; vorremmo farla finita, ma niente. Tutto il mondo ci ruota attorno e i nostri pensieri diventano così deboli per poterli accogliere tutti, e allora chiudiamo gli occhi, convinti che non esista niente di così eterno, che dopo la morte ci sia semplicemente morte, che nel buio mai potrebbe scorgersi la luce, che legarsi a qualcuno vuol dire semplicemente godersi l’attimo, senza sapere, senza sperare che qualcosa di migliore potrebbe capitare, senza immaginare che il Sole sorge ogni giorno per una ragione, e non potrebbe smettere mai. Ecco.. noi siamo così. Noi potremmo essere in qualsiasi momento un Sole che non si stanca mai di risorgere e tramontare ogni giorno, solo per mostrare la sua bellezza agli altri, solo per dimostrare che il per sempre non è un’utopia, e che nell’eternità possiamo viverci davvero. E’ vero, ci sono momenti che non hanno la forza di restare, e ci sono persone che non hanno il coraggio di essere come sono sempre state. E allora noi, deboli, iniziamo a spezzare quel filo invisibile che ci lega a qualcuno che non conosciamo più ormai. Non sempre siamo noi la ragione della fine di un momento; spesso sono gli altri che non ci capiscono, e che continuano a incasellarci in qualcosa più grande di noi. Iniziamo ad urlare, iniziamo a rompere quel vetro in cui siamo stati rinchiusi, ma la voce non viene ascoltata, gli occhi non vengono guardati. Non possiamo essere più quello che avevamo sognato, non possiamo esserlo per noi stessi, e nemmeno per gli altri. E’ la fine di un momento, un momento che avevamo sperato sarebbe durato per sempre. Un momento che termina persino nel cosmo, persino in quel cielo che guardiamo ogni sera. Eppure, nonostante tutto, il Sole continua a tramontare e risorgere.. ogni singolo giorno, solo per donarci quella parte di mondo che abbiamo perso per strada, solo per donarci quella parte di eternità.
In realtà non sappiamo che la vera eternità è contenuta in un attimo. Ce l’ha dimostrato Giotto che, in una delle sue più celebri opere “Incontro di Anna e Gioacchino alla Porta d’Oro”, racconta un momento, lo stesso momento da cui, oggi, tutti noi dovremmo ispirarci. Gioacchino e Anna, dopo vent’anni di matrimonio, non avevano ancora figli. Lui decise così di partire per il tempio di Gerusalemme e porgere le sue offerte all’altare di Yahvé, chiedendo il figlio sperato. Il sacerdote lo riconobbe e lo cacciò con indignazione dal Tempio, dicendo: “E’ uno scandalo che un uomo infecondo, incapace di aumentare il popolo di Dio, presenti la sua richiesta a un Dio che ha messo su di lui il segno della maledizione”. Colpito dal dolore, Gioacchino si rifugiò presso i pastori del deserto ma, qualche giorno dopo, gli apparse l’Angelo del Signore che gli annunciò che la sua sposa Anna avrebbe messo al mondo una bambina che avrebbero dovuto chiamare Maria. Anche Anna, rimasta nella sua casa, ricevette la visita dell’angelo. Entrambi, nello stesso istante, vennero a conoscenza di qualcosa che avrebbe cambiato per sempre la loro vita.
Gioacchino abbandonò immediatamente il luogo in cui si trovava per tornare da sua moglie; Anna restò in attesa di suo marito. I due si incontrarono improvvisamente accanto la Porta d’Oro di Gerusalemme e, colti da un’eterna felicità, venuti a conoscenza del lieto evento, si scambiarono quello che è considerato il primo bacio rappresentato nella storia dell’arte; un bacio che ha il valore d’infinito. “Esiste il per sempre?”, ci chiediamo oggi. La mia risposta è si. Il per sempre esiste nel bacio scambiato tra Anna e Gioacchino, esiste nelle stelle che guardiamo ogni sera con il nostro amato, esiste in abbracci consolatori che ci fanno sentire vivi, esiste in quel filo invisibile che ci lega a chi, quel filo, vorrebbe spezzarlo; il per sempre esiste in coloro che, ogni giorno, si vestono di forza e coraggio per trasformare la passione in amore. Ed esiste in quell’attimo della durata di un nano secondo, in cui si pronuncia un “si” con il cuore, eliminando paure, dubbi, incertezze, armandosi di sacrifici e coraggio.
Oggi i matrimoni sono considerati, a volte, un’utopia, un sogno da cui ci si potrebbe svegliare in qualsiasi momento. “Niente dura per sempre”, si dice spesso. E allora ci si affida a futili alternative, solo perché non si ha la forza di credere nell’amore che supera barriere ed ostacoli, e costruisce l’infinito. Spesso, ci si sposa per godersi la magia del primo giorno, tassellata di sale, banchetti estremamente lussuosi, mesi trascorsi nell’attesa non di un momento, ma dell’apparenza. Apparenza che inganna persone, che inganna anime. Tutto viene costruito su riflessioni superficiali, su quanto il vestito indossato possa piacere alla gente, su quanto la musica scelta possa far divertire, su quanto sposarsi significhi essere imprigionato, dover badare alla famiglia, diventare una persona diversa. Se ogni cosa è fondato su questo, il “per sempre” diventa un “mai”, perché l’amore diventa oggetto. E invece.. l’amore è semplicità, umiltà. Amore vuol dire essere in due, guardarsi negli occhi e avere sempre la forza di tenersi stretti, avere il coraggio di pronunciare “si” ogni singolo giorno, come il Sole che tramonta e poi risorge. Il per sempre esiste negli attimi che stanno per terminare ma noi, convinti di esser forti, tiriamo sempre più la corda per non farla spezzare, la tiriamo in due. Perché l’amore esiste in due, e non ci sono scuse, non ci sono “si” pronunciati per apparire. Il per sempre esiste nel “si” che nasce nell’anima, arriva al cuore e riesce ad essere espresso con le labbra. Ed esiste in quel bacio che ha il valore d’infinito, come quello scambiato tra Anna e Gioacchino che, nonostante tutto, hanno avuto il coraggio di diventare chi erano sempre stati, ma di diventarlo in due. Allora.. tutto rappresenta eternità, e se non crediamo nell’eternità possiamo anche morire. Possiamo anche chiudere gli occhi, per fuggire dalla luce perché magari ci fa paura, preferendo di rifugiarci nel buio, solo perché non vogliamo guardare cose da cui a volte fuggiamo via. “Paura di impegnarsi”, molti la chiamano così. E’ questa la causa delle diminuzioni di matrimoni oggi; paura di cambiare la propria vita per l’altro. Davvero viviamo in un mondo in cui si preferisce il proprio benessere, i propri bisogni e quindi si lascia perdere ciò che di più prezioso possa esserci al mondo? Davvero l’amore è diventato una seconda scelta? Davvero, un momento prima di morire penseremo alla nostra vita e non ci verrà in mente nulla se non serate trascorse con amici che in realtà amici non sono, se non attimi trascorsi alla ricerca di qualcosa che esisteva solo nella nostra mente, se non cuori abbandonati con indifferenza e sostituiti con altri?
E’ vero: Ci sono momenti che vorresti durassero un’eternità; altri, invece, che vorresti poterli interrompere, improvvisamente. Facciamo sempre più fatica a credere nell’eternità degli attimi, a credere nel valore del per sempre, nell’esistenza dell’infinito. Ma, se volgiamo lo sguardo al cielo, capiamo che credere nel per sempre è l’unica soluzione che ci rimane per sopravvivere.. assumiamo l’aspetto del Sole, che tramonta e risorge ogni giorno , e non si stanca di essere eterno, o di seguire la strada della luce. E non si stanca di guardarci negli occhi e farci sentire vivi. Viviamo per questo, per far sentire vivi gli altri; è l’unica cosa che ci farà sentire fieri in quel momento prima di morire, quando la nostra vita starà assumendo l’aspetto della Luna che compare in quelle notti in cui ognuno ha bisogno di conforto e di qualcuno con cui parlare. Siamo il Sole in vita e la Luna in morte: e scopriremo così che proprio lì, proprio in quel cielo, esiste il per sempre. Allora ci vestiremo di quel per sempre in cui non abbiamo mai creduto, e lo useremo per far stare bene chi ci sta accanto, o chi semplicemente ci guarda in cerca di aiuto. Non ci sono scuse, non ci sono dubbi per continuare a credere nella precarietà dei valori, semplicemente perché i valori li costruiamo noi, ogni singolo giorno, semplicemente perché l’unico valore che potrà durare sempre è proprio il per sempre. Ci credevano Anna e Gioacchino, che hanno dato alla luce Maria, facendola diventare la madre della Chiesa nella religione cristiana. Perché succede sempre così: quando ci armiamo di forza e coraggio per continuare a credere in qualcosa che non arriva mai, qualcosa succede sempre: un segnale inviato dalle stelle, o semplicemente da qualcuno in cui abbiamo sempre creduto. Ed è in questo segnale il per sempre.. e quando lo capiremo davvero, quel per sempre, quella magia, quel Sole, quella persona che amiamo, nessuno potrà mai portarcela via…
Articolo realizzato da Stefania Meneghella