C’è una linea sottile che separa i sogni dalla realtà; c’è una linea sottile in ognuno di noi. A volte è invisibile, questa linea: nemmeno noi la percepiamo; esiste senza preannunciarsi. Altre volte, invece, diviene così marcata da urlare la sua presenza, da essere fonte di sofferenza, da divenire linea che separa anime.
C’è una linea sottile in ogni momento che viviamo: è una linea che separa momenti da ricordi, attimi che sarebbe potuti essere speciali se solo.. se solo la linea non fosse divenuta visibile, se solo la linea non fosse divenuta vita. Il mondo le ruota attorno: caos. Le ruota attorno, mentre corpi si separano continuando ad amarsi.
Ha due facce, la linea sottile. Il mondo ha due facce.
Due facce che non si incontreranno mai, due facce legate da un unico destino, due facce. Due occhi cercano due occhi, un cuore cerca un cuore; corpi continuano a cercarsi, a volersi, a pensarsi. Invisibile è, quel pensiero. Visibile è la linea sottile che li separa. E trascorrere tempi impossibili da rimuovere; trascorrere così.. mentre soffi di vento carezzano volti fragili, mentre foglie sfiorano pelli in cerca d’amore. Il tempo trascorre, mentre una linea non ha il coraggio di spezzarsi, mentre una linea diviene dita da puntare quando due corpi si cercano e non si incontrano. E fragili divieti ruotano nell’aria, mentre il mondo ruota attorno: caos. E’ caos, la linea sottile. Il mondo le ruota attorno; ma essa non si arrende. Sottile, forte, fragile, coraggio. E’ così, quella linea. Lo sarebbe stata per sempre, ma è accaduto qualcosa. Accade sempre qualcosa.
E’ restata sottile per sessant’anni, quella linea; restata sottile mentre il mondo le ruotava attorno, mentre caos comparivano improvvisamente. E nessuno ha mai avuto la forza di spezzarla, di trasformare mondi caotici in umanità silenziose, di guardar corpi avvicinarsi, amori compiersi, affetti crescere. Ma è accaduto qualcosa.Accade sempre qualcosa.
Questa storia ha inizio nel 1945, anno in cui la Seconda Guerra Mondiale aveva piantato radici in un mondo ormai fatto di caos. Questa storia si svolge in Corea. Gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica decisero di occupare l’area dividendola in zone, per poter stabilire un Governo provvisorio libero ed indipendente; vennero dunque stabiliti due Stati, ognuno dei quali reclamava la sovranità sull’intera penisola, in cui ciascun leader era supportato dalle due superpotenze. Si ebbe così la Guerra di Corea, che separò la Corea del Nord dalla Corea del Sud; fu un conflitto, questo, che proseguì nella Guerra Fredda fino a sfociare al giorno d’oggi. Da allora, una linea
sottile divide i due Stati e non solo; c’è una linea sottile che separa ogni abitante di ciascuno Stato, una linea sottile che separa famiglie, amori, affetti. Tra le due Coree, fu infatti posizionata una striscia di terra lunga 250 chilometri e larga quattro, trasformandosi nel confine più militarizzato per il mondo, e in una linea sottile per l’umanità.
La guerra tra le due Coree terminò nel 1953; prima di questa data molte famiglie si erano separate pensando che sarebbero state lontane solo pochi giorni, ma non si sono mai più riviste. I due governi gli proibissero di scambiarsi lettere, telefonate, e-mail. Alcuni non sanno nemmeno se i loro parenti dall’altro lato della linea sono ancora vivi. E’ stata una Guerra per il mondo, una Guerra per umanità che lottano ogni giorno per riabbracciare i propri cari, o anche solo per scorgerli da lontano, o anche solo per avere la certezza della loro felicità.
Due occhi cercano due occhi, un cuore cerca un cuore.
Cercarsi, volersi, pensarsi. Invisibile è, quel pensiero. Visibile è, la linea sottile che li separa.
Corpi avvicinarsi
Amori compiersi.
Affetti crescere.
E’ restata sottile per sessant’anni, quella linea; restata sottile mentre il mondo le ruotava attorno, mentre caos comparivano improvvisamente. E nessuno ha mai avuto la forza di spezzarla, di trasformare mondi caotici in umanità silenziose, di guardar corpi avvicinarsi, amori compiersi, affetti crescere. Ma è accaduto qualcosa. Accade sempre qualcosa.
E’ vero, c’è una linea sottile in ognuno di noi. Una linea che separa attimi da momenti, sogni da realtà. A volte, è invisibile. A volte, è talmente marcata da urlare a mondi caotici la sua esistenza. E diviene sofferenza, questa linea. Diviene nostalgia.
Ci sono momenti, però, in cui cuori di mondi caotici assorbono silenzi sorti improvvisamente e trasformati in miracoli; ci sono momenti in cui i cuori hanno il potere di sciogliersi e trasformarsi in umanità. Non accade spesso; accade, anzi, raramente. Ma accade. Accade sempre qualcosa. E oggi qualcosa è accaduto.
Ora, 200 persone appartenenti a famiglie divise hanno avuto l’opportunità di rivedere i loro cari, o anche incontrarli per la prima volta. La Corea del Nord e la Corea del Sud hanno infatti organizzato un incontro per corpi separati e mai ritrovati; esso si è tenuto il 20 ottobre e proseguirà fino al 26 in un resort situato sul Monte Kumgang in Corea del Nord. In genere, i richiedenti hanno tra i 70 e gli 80 anni e sognavano di riuscire a riabbracciare i loro cari prima della morte.
Ed è accaduto. Accade sempre qualcosa. Ecco perché siamo qui. Ecco perché continuiamo a voler spezzare la linea sottile che separa ciò che desideriamo da ciò che viviamo.
Ha due facce, la linea sottile. Il mondo ha due facce.
Due facce che non si incontreranno mai, due facce legate da un unico destino, due facce. Due occhi cercano due occhi, un cuore cerca un cuore; corpi continuano a cercarsi, a volersi, a pensarsi. Invisibile è, quel pensiero. Visibile è la linea sottile che li separa. E trascorrere tempi impossibili da rimuovere; trascorrere così.. mentre soffi di vento carezzano volti fragili, mentre foglie sfiorano pelli in cerca d’amore. Il tempo trascorre, mentre una linea non ha il coraggio di spezzarsi, mentre una linea diviene dita da puntare quando due corpi si cercano e non si incontrano. E fragili divieti ruotano nell’aria, mentre il mondo ruota attorno: caos. E’ caos, la linea sottile. Il mondo le ruota attorno; ma essa non si arrende. Sottile, forte, fragile, coraggio. E’ così, quella linea. Lo sarebbe stata per sempre, ma è accaduto qualcosa. Accade sempre qualcosa.
A volte, la linea si spezza. Sarà un momento, sarà un attimo che sfocerà in ricordo. Ma, prima o poi, si spezza. E’ una linea che separa ma, quando si spezza, diviene la linea che ci tiene legati alle persone, diviene la linea che ci tiene legati alla nostra vita stessa. E così diviene linea invisibile che nasce mentre i corpi si avvicinano, gli amori si compiono, gli affetti crescono.
Ha due facce, la linea sottile. Ognuno di noi ha due facce. Ognuno di noi ha due linee.
Linea che separa.
Linea che unisce.
Esistono entrambi, dappertutto. Esistono entrambi mentre cerchiamo di ignorare almeno una, mentre cerchiamo di evitare pensieri che ci portano a separarci da chi vorremmo vicino.
Dopo il 26 ottobre, la linea diverrà nuovamente linea che separa. Sarà una linea visibile, talmente marcata da urlare a mondi caotici la sua esistenza. Nessuno saprà, però, che in una parte molto nascosta, una linea invisibile terrà uniti corpi e anime, corpi e cuori. Sarà la linea del silenzio, sarà la linea che trasforma mondi in umanità.
Corpi avvicinarsi.
Amori compiersi.
Affetti crescere.
E linee che filtrano, mentre due occhi cercano due occhi, mentre un cuore cerca un cuore. Nell’infinito cercarsi, nell’infinito pensarsi, di notte, quando il Sole cala e la Luna cresce, mentre il mondo dorme, la linea invisibile diviene luce tra il buio. E solo nel silenzio, si ha finalmente il potere di ritrovarsi.
Corea del Nord – Famiglie si ricongiungono dopo sessant’anni
Articolo realizzato da Stefania Meneghella