Chi era Ludwig Mies van der Rohe? Sebbene il suo contributo all’architettura e al design sia innegabile, la sua vita personale rimane avvolta nel mistero. A fare luce su questo aspetto è il film Mies van der Rohe, Le Linee della Vita, diretto da Sabine Gisiger, che sarà proiettato nei cinema italiani a partire dal 24 febbraio 2025, distribuito da Wanted.
Il documentario offre una prospettiva inedita sulla figura di Mies van der Rohe, spostando l’attenzione dal suo operato professionale alla sua vita familiare. La narrazione si distacca da un’analisi puramente tecnica, per esplorare il ruolo di Mies come marito e padre. Secondo la sinossi ufficiale: “La storia del grande architetto e designer Ludvig Mies van der Rohe (1886 – 1969) raccontata dalle donne della sua vita: la moglie Ada, le figlie Georgia, Manna e Traudel e la sua amante Lilly Reich. Nel 1938, Ludvig fugge dalla Germania nazista e si trasferisce negli Stati Uniti, dove riceve significativi riconoscimenti. Il film esplora il suo universo umano e artistico, partendo dal racconto familiare”. Questo approccio consente di scoprire sfumature della sua personalità e delle sue relazioni.
Pubblicamente, Mies van der Rohe si presentava con un’eleganza controllata, incarnando il suo celebre motto “Less is More”. Tuttavia, il film di Gisiger si propone di indagare la sua vita privata, rivelando un rapporto complesso con le donne che lo circondavano. La moglie, Adele Bruhn, conosciuta come Ada, gli diede tre figlie: Georgia, ballerina e attrice, Marianne e Wlatraut, il cui nome riflette il desiderio di Mies di avere un figlio maschio. Nonostante la sua fama, l’architetto non si occupò mai a fondo della vita delle sue figlie, mantenendole lontane dai riflettori e dai suoi progetti professionali. Questa distanza ha alimentato un’immagine di un uomo più dedito alla sua carriera che alla sua famiglia.
La relazione con Lilly Reich, prima donna a far parte del direttivo del Deutscher Werkbund, rappresentò un altro aspetto significativo della vita di Mies. La loro storia d’amore si interruppe quando l’architetto decise di trasferirsi negli Stati Uniti, per evitare situazioni compromettenti. Tuttavia, il contributo di Lilly alla carriera di Mies fu cruciale, in particolare per quanto riguarda il design di arredi. La celebre poltrona Barcelona, spesso attribuita a Mies, è in realtà frutto della sua collaborazione con Lilly. Questa prospettiva mette in luce un lato inedito di Ludvig Mies van der Rohe, rivelando come il suo successo fosse in parte dovuto al supporto delle donne che lo circondavano, che hanno rappresentato un pilastro fondamentale nella sua vita e nella sua opera.