
A Roma, il panorama cinematografico sta per subire una svolta significativa con la riapertura del Cinema Fiamma. Dopo aver chiuso i battenti nel 2017, questa storica multisala ha attraversato un periodo di incertezze, tra acquisizioni da parte di fondi olandesi e la minaccia di trasformazioni in spazi commerciali. Tuttavia, nel 2025, il Fiamma torna a brillare grazie all’intervento dell’Associazione Culturale PlaytownRoma, guidata da Gianluca Giannelli e Fabia Bettini, che si sono impegnati a ridare vita a questo importante punto di riferimento culturale.
Un polo culturale per roma
Il progetto di riapertura del Fiamma non si limita alla semplice proiezione di film. Giannelli e Bettini hanno in mente un’idea ben più ampia: creare un vero e proprio polo culturale. “Vogliamo trasformare il Fiamma in un luogo di aggregazione, dove le persone possano incontrarsi e scambiare idee”, afferma Giannelli. L’obiettivo è restituire alla sala il suo valore sociale, rendendola un ambiente polifunzionale che dialoga con la comunità cinematografica e con la città di Roma. La visione è chiara: il cinema deve tornare a essere un luogo d’anima, capace di attrarre e coinvolgere il pubblico.
Un’opportunità per la comunità
La decisione di riaprire il Fiamma rappresenta un’opportunità per la comunità romana e per il settore cinematografico. “Eravamo in cerca di uno spazio che potesse ospitare le nostre iniziative per un lungo periodo”, spiegano i due fondatori. La riapertura del cinema consente di portare l’esperienza accumulata nei festival in un contesto permanente, arricchendo l’offerta cinematografica della capitale. “Il Fiamma è l’evoluzione naturale del nostro lavoro e ci permette di esplorare nuovi processi distributivi”, aggiungono.
Collaborazione con alice nella città
Un aspetto fondamentale del progetto è il legame con Alice nella Città, il festival di cinema per ragazzi che ha segnato la carriera di Giannelli e Bettini. “Alice rimarrà sempre il punto focale del nostro operato”, afferma Bettini. Il Fiamma diventerà il luogo ideale per presentare alcuni dei titoli selezionati durante il festival, supportando film che spesso non trovano spazio nei circuiti commerciali. La collaborazione con distributori internazionali, associazioni di categoria e scuole di cinema garantirà un programma ricco e variegato.
Tempistiche e aspettative
Il progetto di riapertura del Fiamma è sostenuto da fondi messi a disposizione dal ministero della Cultura, dalla Regione Lazio e dal Comune di Roma. “Speriamo di essere pronti per l’edizione 2026 di Alice nella Città“, affermano i fondatori. L’intento è di presentare almeno una parte del programma in occasione del festival, segnando così un ritorno significativo per il cinema romano.
Un simbolo di rinascita culturale
La riapertura del Fiamma è vista come un gesto di rinascita culturale per Roma. “Il nostro obiettivo è partecipare attivamente alla vita culturale della città”, spiegano. La ristrutturazione del cinema non è solo un’impresa commerciale, ma un’opportunità per promuovere la rigenerazione urbana e l’inclusione sociale. Giannelli e Bettini sono aperti al dialogo con le istituzioni e le ambasciate, cercando di creare un modello di gestione virtuoso e partecipato.
Un’anteprima da ricordare
Infine, la riapertura del Fiamma non sarà solo un evento, ma un momento da celebrare. I fondatori sperano di avere con loro i registi che hanno ispirato il loro percorso, con un particolare desiderio di invitare Pedro Almodóvar. “Vorremmo che fosse presente per celebrare insieme a noi, considerando che Tutto su mia madre è stato il film del nostro primo incontro”, concludono con entusiasmo.