Molti scienziati temono che i fastidiosi boom sonici del razzo più grande e più potente al mondo possano creare dei seri problemi.
Il sistema di lancio Starship, che comprende la gigantesca astronave Starship alta circa 50 metri e il razzo Super Heavy da 70 metri, ha l’obiettivo di trasformare gli esseri umani in una specie interplanetaria, grazie ai futuri viaggi verso la Luna e Marte. L’obiettivo della SpaceX di Elon Musk, che sta attualmente sviluppando la Starship, è infatti quello di creare un sistema di lancio che sia allo stesso tempo veloce e riutilizzabile, affinché i costi dei lunghi viaggi interplanetari possano essere ridotti il più possibile.
Questo gigantesco razzo, che raggiunge i 120 metri di altezza (50 metri di Starship più 70 metri di Super Heavy), durante la partenza genera una spinta totale di 7.000 tonnellate di forza, grazie ai suoi 33 motori Raptor posizionati sotto il booster Super Heavy. Per avere un’idea della sua potenza, basti pensare che il Saturn V, il razzo che portò i primi uomini sulla Luna tra il 1969 e il 1972, aveva una spinta totale di circa 3.500 tonnellate di forza.
Le ripercussioni di Starship sulla salute e sugli edifici
Dobbiamo inoltre ricordare che il secondo stadio del sistema di lancio Starship, il booster Super Heavy, rientra verso la Terra dopo aver posizionato l’astronave Starship in orbita. Più precisamente, questo gigantesco razzo da 70 metri è progettato per atterrare in modo autonomo sulla piattaforma di lancio e venire afferrato dalle pinze, chiamate “chopsticks”, posizionate sulla torre. Ciò significa che il Super Heavy, alto quanto un palazzo di 20 piani, deve riaccendere i motori per rallentare la caduta verso la Terra, al fine di essere afferrato in sicurezza dalle pinze della torre di lancio. L’improvvisa accensione dei motori, pochi minuti prima dell’aggancio, genera un boom sonico potentissimo.
Secondo uno studio pubblicato a novembre sulla rivista JASA Express Letters, il suono, percepibile a chilometri di distanza, è forte quanto uno sparo a distanza ravvicinata. Noah Pulsipher, studente universitario di fisica applicata alla Brigham Young University di Provo, nello Utah, che ha assistito all’ultimo decollo di Starship e al ritorno sulla Terra del Super Heavy, ha infatti confermato la presenza del potentissimo boom sonico generato dall’accensione dei motori. Lo studio pubblicato sulla rivista JASA Express Letter potete leggerlo QUI.
I boom sonici, causati dal decollo e dall’atterraggio del razzo più potente mai costruito, sollevano nuove preoccupazioni ambientali sul programma Starship di SpaceX. Quest’ultimo, secondo le ultime dichiarazioni di Elon Musk, prevede di effettuare decine, se non centinaia, di lanci all’anno. La NASA, infatti, vorrebbe che la Starship fosse pronta entro il 2026 per far atterrare i suoi astronauti sulla Luna con la missione Artemis 3.
Secondo il nuovo studio, i boom sonici potrebbero causare danni all’udito o piccoli problemi strutturali agli edifici nella zona del Golfo del Messico. Tuttavia, Elon Musk ha sminuito l’impatto di questi eventi, affermando su X che “Starbase è un’area soggetta a fenomeni meteorologici estremi, come tempeste e uragani, di gran lunga più intensi rispetto ai lanci di Starship”.