La Luna salverà gli animali a rischio estinzione: arriva la soluzione dopo anni

luna salva animali

Un team di ricercatori ha finalmente un piano ben preciso per salvaguardare la biodiversità della Terra: tutto ruota attorno alla Luna.

Il nostro satellite naturale, come ben sapete, è ritornato ai vertici dei programmi spaziali di tantissimi paesi mondiali: gli Stati Uniti (con i suoi partner) e la Cina vogliono ad esempio creare una base permanente sulla Luna entro il 2030. Ci sono poi molti altri attori internazionali, come l’India, la Corea del Sud, gli Emirati Arabi Uniti e il Giappone che intendono lanciare una lunga serie di missioni interplanetarie ambiziose. Non dimentichiamoci che nella lista sono anche presenti le agenzie spaziali private, che negli ultimi anni stanno progressivamente aumentando la loro presenza.

La Luna, però, non ci servirà solamente per la ricerca scientifica e per le missioni umane, ma anche per salvaguardare la biodiversità terrestre.

La biobanca lunare che salverà le specie animali

Un team di ricercatori, guidato da Mary Hagedorn del National Zoo and Conservation Biology Institute dello Smithsonian, ha recentemente pubblicato sulla rivista BioScience un’idea rivoluzionaria: creare un lunar biorepository, cioè un deposito per crioconservare i campioni delle specie animali terrestri a rischio estinzione. In altre parole, gli scienziati vorrebbero sfruttare le naturali basse temperature della Luna, in particolar modo quelle che si trovano nelle zone perennemente in ombra, per conservare a lungo termine alcuni campioni biologici. I luoghi più favorevoli sarebbero ad esempio i due poli lunari, poiché ci sono costantemente circa 196 gradi Celsius sotto zero.

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Biobanca lunare per campioni biologici – kosmomagazine.it

Ricordiamoci anche che le missioni Artemis della NASA, che riporteranno i prossimi uomini e le prime donne sulla Luna, sono attualmente indirizzate al polo sud lunare. Quest’ultimo, grazie alle enormi zone d’ombra di cui è caratterizzato, potrebbe infatti contenere delle gigantesche riserve di acqua ghiacciata. Si tratta quindi di una zona estremamente importante, non solo per la conservazione di campioni biologici, ma anche per un’eventuale estrazione di ossigeno e di idrogeno, i quali verrebbero ricavati dall’acqua. Per quanto riguarda il famoso lunar biorepository, questo avrebbe quindi tantissimi vantaggi in più, rispetto ad una struttura simile costruita sulla Terra.

Prima di tutto, non avrebbe bisogno di un intervento umano e di una costante alimentazione, poiché si troverebbe in un luogo perennemente sotto zero. E non solo: i vari campioni biologici, conservati sulla Luna, si troverebbero lontani dai disastri terrestri, dai cambiamenti climatici e dalle guerre. Cosa vorrebbero conservare nel dettaglio gli scienziati sulla superficie lunare? Lo studio in realtà parla di crioconservare campioni di pelle animale con cellule di fibroblasti. Tuttavia, i ricercatori devono anche risolvere alcuni problemi legati all’imballaggio, al trasporto nello Spazio e ad una eventuale collaborazione tra paesi internazionali. Ad ogni modo, se voleste leggere l’articolo ufficiale pubblicato su BioScience cliccate QUI.