C’è stata un’inquietante scoperta che potrebbe sconvolgere tutto il mondo: la Gioconda esposta al Louvre sarebbe una copia.
Si tratta dell’opera più famosa al mondo, che non riesce a far distogliere l’attenzione di milioni di persone in tutto il pianeta. Basta soffermarsi per un attimo sullo sguardo per restarne completamente rapiti e per capire che, in fondo, Leonardo Da Vinci ha voluto trasmetterci qualcosa sin da subito. Un’emozione dopo l’altra che non smette di crescere, e che continua a sorgere in noi.
In modo del tutto inaspettato, è però arrivata una notizia bomba che potrebbe compromettere tutte le nostre credenze e tutto ciò che abbiamo creduto possibile finora.
Tutta la verità sulla Gioconda esposta al Louvre
Attorno alla Gioconda di Leonardo da Vinci ci sono stati, per anni e secoli, centinaia di misteri. Ancora non si sa con certezza chi rappresenti davvero, anche se molti esperti hanno attribuito il volto della donna alla Lisa Gherardini, nobildonna fiorentina detta Monna Lisa del Giocondo. Un’altra teoria dice invece che l’artista si avvalse dell’aiuto di un secondo modello, cioè il suo allievo Gian Giacomo Caprotto detto il Salai, che comparve anche in altre sue opere come il San Giovanni Battista. C’è stato inoltre un vero e proprio mistero anche sulla vendita del quadro, anche se si pensa che possa essere stato il suo allievo Francesco Melzi a venderla a Francesco I re di Francia.
Nel 1999 è invece stato scoperto un accordo, risalente all’anno 1518, tra il Salai e il Re. In questo documento si legge che l’allievo di Leonardo aveva venduto al sovrano alcuni dipinti per una somma molto grande, e questo sarebbe stato uno dei motivi per cui i due litigarono dopo ben 25 anni di amicizia. Tra le tante teorie si dice inoltre che la Gioconda esposta al Louvre possa essere un falso d’autore: è infatti stato fatto un attento esame da parte di uno staff di esperti nel 1912-1913, dopo che l’opera venne ritrovata dopo il suo furto nel 1511. L’attuale risultato non permette però di capire se si tratti di un originale o di una sua perfetta riproduzione.
Successivamente è stato fatto un altro test in laboratorio, mediante la tecnologia del turbo-scanner che ha individuato tre strati preparatori. Nel primo appare una donna dal sorriso malinconico, mentre nell’ultimo una giovane donna con un sorriso diverso rispetto a quello che vediamo oggi. Questo risultato andrebbe ancor di più a giustificare il fatto che la Gioconda possa in realtà essere stata realizzata dal Salai e che, chi ha rubato l’opera all’epoca, ha in realtà rubato un falso d’autore.