ARTE

La Galleria del Cembalo è pronta per il nuovo progetto: ne parla la gallerista Paola Stacchini Cavazza

Abbiamo incontrato Paola Stacchini Cavazza, proprietaria e gallerista della Galleria del Cembalo situata a Roma. Dal 7 dicembre 2022 al 3 febbraio 2023 sarà possibile visitare, nelle sale della Galleria, la mostra fotografica ‘La Vie en Vert’: un nuovo progetto fotografico di Karmen Corak, un’artista italiana di origine slovena che ha studiato Arti Grafiche in Croazia, e Conservazione e restauro di opere d’arte su carta in Italia, Giappone e Austria.


La Galleria del Cembalo nasce in un contesto magico, ponendo le proprie radici nell’arte del ‘700, grazie ai capolavori dei grandi maestri del passato che impreziosiscono le sale del Palazzo. Nella vostra Galleria si avverte un contrasto tra passato, presente e futuro, quasi un insegnamento per le nuove generazioni. Quanto è importante, per gli artisti contemporanei, continuare ad osservare il passato per creare il futuro?

Ciascun artista nel corso della formazione e poi durante il periodo di crescita e affermazione del proprio stile porta con sé il bagaglio della produzione artistica del passato, imprescindibile fonte di ispirazione e di insegnamento, a partire dalle cose più semplici. Pensiamo ad esempio all’evoluzione della gestione della luce nelle opere classiche, o alla composizione dell’immagine, o ancora all’equilibrio cromatico dell’insieme.

La Galleria del Cembalo ha incontrato e curato molti grandi fotografi. Qual è l’insegnamento più importante appreso dai grandi maestri sull’arte della fotografia? Quando una fotografia diventa arte?

La fotografia nacque sperimentalmente e all’inizio venne avversata dagli artisti: come poteva un ritrovato tecnico, vicino alla magia, con uso di metalli, acidi e reagenti, competere con l’arte dei pittori che studiavano anni e anni prima di poter essere apprezzati? Ma da lungo tempo essa è divenuta Arte, e come tutte le arti visive della nostra epoca, cinema, video, essa è in continua evoluzione. Piuttosto, al giorno d’oggi ci si interroga sul significato della fotografia per ciascuno di noi, dal momento che il digitale e la diffusione incessabile dei cellulari hanno trasformato la fotografia, lo scatto, in qualcosa di insostituibile per la comunicazione. Scattiamo e inviamo foto in modo compulsivo per mostrare dove siamo, cosa facciamo, cosa vediamo, cosa mangiamo. Nei messaggi non più parole, ma immagini. Tutti dovrebbero leggere a proposito il bel testo di Joan Fontcuberta ‘La furia delle immagini. Note sulla post-fotografia’, Einaudi, 2018.

Galleria del Cembalo a Roma.
Credit: http://www.galleriadelcembalo.it/ita/

Il 7 dicembre 2022 la Galleria del Cembalo inaugura una nuova mostra: La Vie en Vert. Quest’ultima, che mostrerà il nuovo progetto fotografico di Karmen Corak, sarà visitabile fino al 3 febbraio 2023. Vuoi darci qualche anticipazione su questa nuova mostra fotografica?

La mostra ‘La Vie en Vert’ di Karmen Corak porta il visitatore in un mondo di intima riflessione sulla natura e sul bisogno di immergersi in essa, di specchiare nel verde la nostra inquietudine e tornare a respirare diversamente, nell’ascolto del ritmo interiore. Sono tutte stampe di medio formato, chiedono di essere osservate da vicino, in esse piccolissime foglie disegnano trame delicate sull’acqua, oppure alberi e foglie rimandano a forme umane, ricordandoci che siamo un’unica cosa nell’armonia della natura.

La mostra “La Vie en Vert” ha come obiettivo far avvicinare l’essere umano alla natura e alle antiche tradizioni? L’artista Karmen Corak, per le sue fotografie, ha infatti utilizzato la carta Washi, una carta giapponese antica fatta a mano (inserita anche tra i patrimoni dell’UNESCO); e poi nelle sue fotografie vedremo la natura con i giardini botanici di varie nazioni del mondo.

L’artista non ha alcun obiettivo, né noi che la esponiamo intendiamo educare i visitatori. L’artista lavora secondo il proprio impulso, seguendo la propria ispirazione, si commuove per un passerotto sullo sfondo di un cielo senza tempo e si trova a pensarlo come una presenza profetica.. Noi vogliamo mostrare questa sensibilità di sguardo, pronta a vibrare senza pudore, che guarda le piccole cose che sempre abbiamo intorno, ma spesso non vediamo.

LEGGI ANCHE –> Fabrizio Russo, direttore della Galleria Russo di Roma: “Com’è nato l’incontro con Giorgio de Chirico”

Qual è la mostra che vi ha lasciato un’emozione particolare, fra le tante curate dalla Galleria?

Ogni mostra ha la sua storia. Ci sono quelle nate con grande studio e tempo di preparazione, quelle che nascono da un incontro, altre impostate a mente fredda per celebrare il punto di arrivo di un artista, che poi diventano un grande successo in modo inaspettato. L’emozione di questa attività è di occuparsi sempre, in qualche modo, della bellezza, e di scambiare idee sull’argomento, sia con l’artista che con i visitatori.

  • Images credit: Opere fotografiche di Karmen Corak (le quotazioni sono a partire da € 1700)
Published by
Fabio Meneghella