SCIENZA

Kevin Gill, ingegnere della NASA JPL, racconta la sua arte astronomica generata dal computer


Abbiamo incontrato Kevin Gill, ingegnere del software della NASA’s Jet Propulsion Laboratory di Pasadena (California). Gill, oltre ad occuparsi della data visualization e analysis projects, ha una grande passione per l’arte astronomica generata dal computer e per l’imaging planetario. Le sue splendide creazioni possono essere ammirate sulla sua pagina Flickr (clicca qui).


Come è nata la tua passione per l’arte astronomica? E come riesci a creare foto di Marte così realistiche e belle?

Ho sempre avuto un amore per le scienze spaziali e l’arte fin da quando ero un bambino. Quando ero bambino, uno dei miei desideri era quello di diventare un astronomo professionista. La vita non è andata così, poiché dopo la mia avventura nell’esercito sono giunto nel mondo dell’ingegneria del software. Poi, mentre stavo completando i miei studi universitari in informatica, ho scritto come tesi finale un software renderer per la modellazione digitale del terreno. Un mio collega mi ha suggerito di utilizzare quel software per generare visualizzazioni di Marte. Da quel momento in poi, mi sono spostato sempre di più verso una scienza planetaria e un focus sull’astrofisica, applicando anche le mie competenze ingegneristiche. Man mano che ho imparato di più sull’imaging planetario (planetary imaging), sono stato in grado di sfruttare queste conoscenze ingegneristiche per evolvere il mio percorso, che inizialmente si basava direttamente su Photoshop, per quanto riguarda l’arte astronomica. Inoltre, più lavoro con i dati, più imparo o scopro nuovi modi di lavorare con essi, introducendo strumenti che generalmente non vengono utilizzati insieme, come i GIS e i 3D production packages.

Video realizzato da Kevin Gill, prendendo come esempio le vere foto scattate su Marte. L’obiettivo è farci immergere nel pianeta Marte, e capire cosa proveremmo se volassimo tra le montagne marziane. In questo video la realtà viene creata dal computer.
Credits: NASA/JPL-Caltech/University of Arizona/USGS/Kevin M. Gill

Le tue creazioni artistiche, molto realistiche e dettagliate, possono aiutare gli ingegneri e gli scienziati per le prossime missioni su Marte?

Le immagini che creo, in particolare con HiRISE digital altimetry data, possono essere utilizzate per fornire una visualizzazione leggibile del terreno locale ad un livello elevato, ampliando la comprensione scientifica sulla fattibilità di una missione, la quale atterrerebbe in quella posizione.

Per quanto riguarda le altezze delle montagne, i rilievi e i colori del paesaggio marziano, come fai a conoscere le dimensioni e i veri colori?

Le dimensioni sono codificate nei dati, anche se tendo ad esagerare un po’ il rilievo per il bene della visualizzazione. Il colore è più soggettivo, poiché utilizzo immagini in scala di grigi. Faccio riferimento alla porzione RGB delle immagini orbitali, ma attingo anche dalle immagini scattate sulla superficie marziana, come quelle della MastCam del rover Curiosity o della MastCam-Z del rover Perseverance. Al contempo ho anche bisogno che il colore sia realistico per l’occhio umano, perciò spesso guardo il nostro paesaggio terrestre, per avere l’ispirazione sul giusto colore da utilizzare.

Video realizzato da Kevin Gill, assemblando le vere foto scattate su Marte dalla camera MAHLI del rover Curiosity.
Credits: NASA/JPL-Caltech/MSSS

Sei un ingegnere del software presso il Jet Propulsion Laboratory della NASA. In cosa consiste il tuo lavoro?

Sono un ingegnere del software e di volo spaziale presso il JPL. Inizialmente, sono stato chiamato a lavorare su vari progetti sulle scienze della Terra e sul clima, come ad esempio lo strumento di analisi dei dati sul cambiamento del livello del mare, sul portale della NASA. Recentemente ho ricevuto un nuovo incarico: devo occuparmi delle camere di ingegneria (engineering cameras) installate sul rover Curiosity, il quale lavora su Marte dal 2012. E non solo: devo anche occuparmi di downlink data analyst per Curiosity e InSight. Occasionalmente, durante la mia permanenza al JPL, sono stato anche chiamato a fornire l’elaborazione delle immagini per vari progetti di sensibilizzazione, come il “Grand Finale di Cassini“, Mariner 10 Venus imagery, Voyager 1’s Pale Blue Dot Revisited, ecc…

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Qual è il luogo del sistema solare che ti ha emozionato di più e che vorresti fotografare dal vivo?

È molto difficile da dire e dipende fortemente da quando me lo viene chiesto. Per quanto ami sentire lo scricchiolio delle rocce marziane sotto i miei piedi, o esplorare le dune e i mari di Titano, l’unica cosa che faccio più fatica a visualizzare nella mia testa è trovarmi in un’atmosfera senza fondo. Vale a dire esplorare Giove, o qualsiasi gigante gassoso, e guardarsi intorno a 360°, passando tra gli strati di nuvole.

  • Cover image credits: NASA/JPL-Caltech (foto a destra); NASA/JPL-Caltech/MSSS (foto a sinistra); Kevin Gill (foto al centro)
Published by
Fabio Meneghella