Il telescopio spaziale James Webb, realizzato grazie alla partnership tra NASA, ESA (Agenzia Spaziale Europea) e CSA (Agenzia Spaziale Canadese), ha rilasciato le sue prime suggestive immagini a colori, con i rispettivi dati spettroscopici, il 12 luglio 2022 alle ore 10:30 EDT.
Pochi giorni dopo l’evento mondiale, la NASA ha deciso di pubblicare anche alcune foto scattate durante la “messa in servizio” del telescopio. Le immagini includono il nostro pianeta Giove e tre sue lune: Europa, Tebe e Metis.
I dati dimostrano che Webb traccia gli obiettivi del sistema solare con dettagli senza precedenti. E non solo: è in grado di seguire obiettivi in movimento anche quando c’è luce diffusa, proveniente da un brillante pianeta gioviano.
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L’immagine agli infrarossi di Giove, scattata dallo strumento NIRCam del James Webb, mostra bande distinte che circondano il pianeta (come la Grande Macchia Rossa, nonché una tempesta abbastanza grande da inghiottire la Terra).
“Combinate con le immagini del campo profondo rilasciate l’altro giorno, queste immagini di Giove dimostrano la piena comprensione di ciò che Webb può osservare, dalle galassie osservabili più deboli e più lontane ai pianeti nel nostro cortile cosmico, che puoi vedere ad occhio nudo dal tuo vero cortile”.
Bryan Holler, scienziato dello Space Telescope Science Institute di Baltimora
Nella seconda immagine possiamo notare Europa (la luna di Giove a sinistra), la quale dovrebbe possedere un oceano sotto la sua spessa crosta ghiacciata. La NASA sta pianificando una missione, chiamata Europa Clipper, proprio per trovare le prove del suddetto oceano.
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Webb è stato progettato per tracciare gli oggetti che si muovono alla velocità di Marte, cioè ad una velocità massima di 30 milliarcosecondi al secondo. Il team ha dimostrato che il James Webb otterrà dati preziosi dagli oggetti che si muovono fino a 67 milliarcosecondi al secondo, che è più del doppio della linea di base prevista (è come fotografare una tartaruga che cammina mentre ti trovi a 1,5 km di distanza).
Per approfondire la notizia nel dettaglio è possibile leggere il rapporto ufficiale della NASA/ESA/CSA (Clicca QUI).
Articolo a cura di Fabio Meneghella