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Jadoo e il nuovo singolo Holograms: “La mia musica suonata anche all’estero” | Il dj si racconta

Il dj/producer italiano Jadoo torna sulla scena musicale italiana con il nuovo singolo Holograms: si tratta stavolta di una produzione creata sulla realtà brasiliana Bass Box Recordings, e che sta già riscuotendo un grande successo. L’artista ce ne ha parlato in questa intervista.


Com’è nato il tuo primo approccio alla musica? Quando hai capito che sarebbe stata la tua strada?

Ciao ragazzi, è un piacere essere qui. A 13 anni è iniziata la passione e amore per la musica, dapprima in forma
più lieve fino a crescere sempre più
. È nata in discoteca, io ero un pagante come tutti gli altri e la figura del dj che stava suonando aveva attirato la mia attenzione. All’inizio pensavo fosse solo un gioco o un hobby, solo negli anni a venire ho capito che sarebbe stata la mia strada.

Parliamo del tuo nuovo singolo Holograms: dove nasce l’idea per questo progetto?

L’idea di Holograms è nata in macchina di ritorno da una serata. Erano le 4 di mattina circa e nella mia testa immaginavo come avrei dovuto continuare il progetto iniziato la mattina del giorno precedente nel mio studio. Avevo solo creato la bozza iniziale senza bassline e synth ma sapevo già come continuarlo. Le mie canzoni nascono in tanti modi diversi e sono sempre alla ricerca di idee nuove.

Jadoo (kosmomagazine.it)

Il brano è stato presentato in anteprima in Spagna e Svizzera: quali erano le tue aspettative in merito a questi live e qual è stata la reazione del pubblico?

All’inizio ero più propenso solo a presentarla in Svizzera essendo già abituato ad un sound più techno e progressive. Alla fine mi sono convinto e l’ho suonata anche in Spagna e devo dire di aver fatto la scelta giusta, il pubblico ha apprezzato molto nonostante non sia abituato a certi generi. In Spagna un certo tipo di techno non è ben compresa, preferiscono sonorità latine. Nonostante ciò ha avuto un buon riscontro.

Hai collezionato numerose esperienze nel corso della tua carriera, ma c’è qualcuna che ti è rimasta impressa più di altre?

Le mie esperienze sono tutte significative per me, sia quelle in Italia sia quelle all’estero. Ricordo molto bene il mio primo live in Inghilterra, precisamente a Londra al Ministry Of Sound. Primo live fuori l’Italia e prima volta in Inghilterra, non potrò mai scordarlo. Un’altra che ricordo volentieri è quella dell’Afrobar di Catania, la mia città. Ho suonato per più di 2500 persone, l’emozione era alle stelle.

Jadoo (kosmomagazine.it)

Come ti sei approcciato a questo genere musicale? Chi sono stati i tuoi maestri musicali?

Ci è voluto un po’ prima di poter scegliere definitivamente questo genere. Ho deciso che, i miei prossimi lavori, saranno tech house e techno/progressive. Apprezzo molto lo stile di Fisher ad esempio, è stato uno dei pionieri della nuova tech house. Mi piace molto anche lo stile di Gorgon City, a tratti più commerciale e radiofonico.

Quali sono i tuoi futuri progetti? Puoi anticiparci qualcosa?

Sto collaborando con un artista della Spinnin’ Records, nelle prossime settimane usciranno 2 produzioni firmate Jadoo. A breve ci sarà anche il mio prossimo live all’estero, c’è tanto lavoro da fare e non vedo l’ora.

Published by
Stefania Meneghella