Centrocampista della Nazionale e della Roma, di cui ne è anche vice-capitano, Calciatrice dell’anno 2019, Pallone Azzurro dalla FIGC nel 2015. Dai primi passi in campo, all’esordio in serie A e in competizioni UEFA, l’ormai pilastro della Nazionale Femminile Manuela Giugliano si racconta attraverso questa intervista. Semplicemente unica, semplicemente lei.
Ciao Manuela, come è nata la passione per il calcio?
E’ nata tramite mio fratello e mio padre. Premetto il fatto che già in pancia di mamma calciavo e quindi era già tutto dentro di me, ma tutto è nato giocando nei campetti fuori casa facendo con due paletti le porte e giocando con amici di mio fratello e mio padre! Anch’esso grande calciatore fino in serie D.
Da poco il calcio femminile è diventato professionistico e questo ha segnato un punto di svolta necessario e rincorso da tempo. Cosa ha significato questo cambiamento dal tuo punto di vista?
Il cambiamento al professionismo è stato molto importante per me e per tutto il nostro movimento. Questo ci ha permesso di avere ad oggi una sicurezza nel dopo calcio, avere un contratto professionistico prevede contributi previdenziali e per il fondo di fine carriera, pensione, tutele mediche per infortuni e maternità. Per chi ha subito infortuni gravi, il professionismo consente di avere punti di invalidità e la relativa pensione (cosa che prima non avevamo)!
Cosa rappresenta per te questo sport?
Questo sport per me rappresenta la vita: ti confronti con la vita quotidiana, affrontando sfide ogni giorno. Credo che ti permetta di crescere in fretta e di avere una maturità tale da poter affrontare la vita! Per me è Unione, sacrificio e sopratutto tanta UMILTÀ!
La partita più emozionante in cui hai giocato?
La partita più importante che ho giocato credo sia stata al mondiale in Francia contro l’Australia. E’ stato il mio esordio da protagonista al primo mondiale in Nazionale maggiore.
Per molte e molti ora sei un modello a cui ispirarsi. C’è mai stata una calciatrice o un calciatore a cui ti sei ispirata tu in passato?
In passato mi sono ispirata a del Piero, Totti, Pirlo! Credo di aver citato tre giocatori con caratteristiche diverse ma dei grandi campioni!
Sei uno dei punti fissi del calcio italiano. Che valori intendi trasmettere attraverso la tua immagine pubblica?
Ribadisco il fatto che per me giocare a calcio è vita! I valori che vorrei trasmettere alle persone fuori e alle nuove generazioni è di credere sempre nei proprio sogni anche quando le cose vanno male e di nutrire questo sport con passione e umiltà!
In base a cosa scegli i tuoi sponsor?
Scelgo i miei sponsor in base alla persona che sono. Per me lo sponsor deve concentrarsi sulla mia personalità, sulla mia passione e sui miei hobby.
Progetto per il futuro?
Mi piacerebbe realizzare qualcosa di mio, magari un’attività.