Un team di ricercatori è recentemente riuscito a ricreare un suono antichissimo, che ha lasciato tutti senza parole. Ecco l’audio.
Il nostro bellissimo pianeta, che oggi ha un’età di circa 4,54 miliardi di anni, ha attraversato tantissimi periodi differenti e una lunghissima serie di fenomeni naturali: le glaciazioni, le eruzioni vulcaniche, le inversioni magnetiche ecc. Tutti questi eventi hanno fortunatamente lasciato delle tracce sulla superficie terrestre, grazie alle quali oggi possiamo studiare il passato della Terra. Un esempio è il paleomagnetismo, che è un ramo delle geoscienze che analizza dettagliatamente le rocce (soprattutto quelle vulcaniche), con l’obiettivo di individuare i segni dell’antico campo magnetico terrestre. Quest’ultimo viene sorprendentemente “registrato” su queste speciali rocce, in particolar modo nel momento della loro formazione.
Un gruppo di scienziati è addirittura riuscito a mescolare alcuni ingredienti, presi dai dati satellitari e dalle scoperte sul campo, per ricreare un particolare suono.
L’antichissimo suono della Terra
Ciò che sorprende maggiormente è il fatto che queste rocce vulcaniche, che contengono minerali come la magnetite e l’ematite, siano altamente sensibili al campo magnetico terrestre. Per questo motivo, durante la loro formazione, riescono ad allinearsi ad esso come se fossero delle piccole bussole. In altre parole, quando una roccia si forma (precisamente quando si raffredda il magma) i minerali ferromagnetici, che si trovano al suo interno, iniziano ad orientarsi in base alle linee di flusso del campo magnetico presenti in quel preciso momento. Ed è per questo motivo che noi oggi sappiamo con precisione com’era il famoso scudo terrestre migliaia o milioni di anni fa. E’ quindi sufficiente analizzare le antichissime rocce, e le varie impronte “stampate” su di esse, per conoscere il passato del nostro pianeta.
Cosa abbiamo imparato allora da queste analisi? Innanzitutto, abbiamo capito che il nostro campo magnetico ha subìto un’inversione dei poli ogni 200/300.000 anni. L’ultima inversione è avvenuta all’incirca 773.000 anni fa, mentre il processo che porta il polo nord magnetico verso il polo sud durerebbe circa 20.000 anni. Ad ogni modo, una delle inversioni magnetiche più famose è quella di Laschamp, che si verificò 41.000 anni fa. In quella occasione il campo magnetico terrestre, che subì una breve inversione dei poli, si indebolì del 5% rispetto alla sua attuale forza. Il suo indebolimento permise ovviamente ai pericolosi raggi cosmici di raggiungere l’atmosfera terrestre.
Oggi, gli scienziati della Technical University of Denmark e della German Research Centre for Geosciences sono riusciti a ricreare i suoni generati dall’evento di Laschamp. In altre parole, utilizzando i dati provenienti dalla missione Swarm dell’ESA e da altre fonti, hanno ottenuto una versione sonora stereo dell’inversione del campo magnetico terrestre avvenuto 41.000 anni fa.