‘In scena’: il palcoscenico del Teatro alla Scala esposto al museo della Scienza e Tecnologia

Milano si prepara a ospitare un evento di grande rilevanza culturale con l’apertura dell’esposizione “In Scena” presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica Leonardo da Vinci. Questo progetto, frutto della collaborazione tra la Fondazione Teatro alla Scala e il Comune di Milano, sarà inaugurato sabato 15 marzo 2025. L’iniziativa mira a mettere in luce il legame profondo tra teatro, musica e tecnica, attraverso una narrazione che coinvolge il pubblico in modo innovativo e accessibile.

Il palcoscenico storico e la sua importanza

Claudio Giorgione, curatore dell’esposizione, sottolinea che ogni museo racconta una storia complessa e poliedrica, dove si intrecciano competenze diverse. L’esposizione si concentra su un palcoscenico storico, progettato dall’ingegnere e architetto Luigi Lorenzo Secchi, che ha ricoperto il ruolo di architetto conservatore della Scala dal 1932 al 1982. Realizzato nel 1938, questo palcoscenico rappresenta un esempio emblematico di come sia possibile dare nuova vita a un teatro iconico come la Scala. L’allestimento si propone di illustrare il funzionamento di un modulo del palcoscenico a ponti mobili, utilizzato dal 1938 fino al 2002, offrendo una lettura sia storica che tecnica del bene esposto.

L’esposizione include una parte del palcoscenico, con l’obiettivo di illustrare la complessità dei movimenti e il funzionamento di questo sistema innovativo. Questo modulo occupava uno spazio di 330 metri quadri e si estendeva in profondità nel terreno, offrendo così una visione chiara e dettagliata delle tecnologie utilizzate all’epoca.

Interazione con le collezioni del museo

Giorgione prosegue spiegando come l’esposizione non si limiti a presentare il palcoscenico, ma si integri anche con alcune delle collezioni storiche del museo. Tra queste, spiccano cinque strumenti antichi, recentemente restaurati, e due macchine per la riproduzione del suono. Fiorenzo Galli, presidente del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica, evidenzia come il mondo dell’opera abbia anticipato l’importanza della riproduzione meccanica della voce e della musica, contribuendo così alla diffusione commerciale del melodramma italiano. La figura di Enrico Caruso, uno dei primi a registrare arie operistiche, sarà centrale nell’esposizione, sottolineando il suo impatto sulla storia della musica.

Un’installazione permanente tra arte e ingegneria

Il modulo del palcoscenico del 1938 sarà presentato come un’installazione permanente, fungendo da punto di incontro tra ingegneria, arte e spettacolo. L’ingegnere Secchi ha progettato un sistema innovativo che ha reso possibili cambi di scena rapidi e complessi, grazie a un avanzato impianto idraulico realizzato dalle Officine Meccaniche Stigler di Milano. La mostra presenta un manufatto di 6 metri di lunghezza e 2,40 metri di larghezza, parte di un progetto di riforma del teatro che ha incluso la costruzione di una nuova buca orchestrale e innovazioni nell’illuminazione.

Fortunato Ortombina, Sovrintendente e Direttore Artistico della Scala, conclude evidenziando come la Scala abbia sempre ricercato soluzioni moderne, dalle macchine sceniche settecentesche fino alle trasformazioni architettoniche recenti. L’esposizione “In Scena” rappresenta quindi un’importante occasione per esplorare il connubio tra tradizione e innovazione nel mondo del teatro milanese.

Published by
Maria Marisi