MUSICA

Imen Siar, dall’incontro con Tiziano Ferro al nuovo singolo | La cantautrice si racconta: “Lonely People e cosa significa sentirsi soli”


Il panorama musicale ha dato il benvenuto a Imen Siar, una cantautrice che ha tutte le premesse per diventare una vera Stella della Musica. La sua voce calda e colma di significato ha saputo sin da subito conquistare i cuori di migliaia di persone. Ma non solo: la bravissima Imen si è fatta spazio nel mondo discografico, e sta raggiungendo diversi Paesi del mondo.

Dopo la sua partecipazione a Britain’s Got Talent (di cui è stata semifinalista), il percorso artistico di Imen è stato sempre in ascesa. La giovanissima ha infatti iniziato una collaborazione con il leggendario Tiziano Ferro, e ha adesso pubblicato il suo nuovo singolo Lonely People: un brano che difficilmente si può dimenticare.

Ad incorniciare tutto questo, c’è anche la sua dolcezza e la sua semplicità. “Imen è talento”, scrisse proprio Ferro in un post su Instagram. Dopo il nostro incontro virtuale, posso sicuramente affermare che è talento, ed è anche passione, sogno, lavoro. Più semplicemente, è voglia di cantare. Ce ne ha parlato in questa intervista, e siamo più che felici di averla ospitata tra le nostre pagine.


Com’è avvenuto il tuo primo approccio alla musica? Quando hai compreso che sarebbe stata la tua strada?

Il mio primo approccio alla musica quasi non lo ricordavo, finché non ho visto una mia foto di quando avevo 9 anni circa. Avevo il velo perché stavo partecipando ad un Festival, ed ero davanti ad un microfono; così ho ricordato di aver partecipato a un Festival nel quale gareggiavano diverse città. Mi sono venute in mente anche le audizioni che abbiamo fatto nelle moschee per la selezione della squadra che avrebbe dovuto partecipare al Festival. Ho però iniziato a pensare davvero alla musica dopo uno Show tenuto a scuola e che si chiamava ‘Talenti di scuola‘. Non avrei nemmeno pensato di superare le audizioni; arrivai invece quarta su sessanta partecipanti, qualificandomi così per la finale. Ai miei genitori avevo detto che avrei dovuto partecipare ad una recita, perché non sapevo come avrebbero reagito, dato che non mi avevano mai sentita cantare. Arrivati alla finale decisi di esibirmi con “Girl on fire” di Alicia Keys. Riuscii a vincere, nonostante non me l’aspettassi minimamente e fu una sensazione bellissima. Quell’adrenalina e quel nervosismo positivo che ho sentito mentre ero sul palco, mi hanno fatto capire che questa era la cosa che avrei voluto fare per sempre.

Tutto è iniziato dalla tua partecipazione a Britain’s Got Talent. Com’è stata quella esperienza e cosa è cambiato da allora?

Molte persone pensano che tutto è successo dopo Britain’s Got Talent. In realtà avevo in lavorazione già diversi progetti. Nonostante questo, ho però deciso di non farmi sfuggire questa chiamata del talent, in modo da provare l’esperienza di cantare in Tv e davanti a un pubblico così vasto. Ho scoperto tutto quello che ne consegue: i messaggi degli amici sui social, ma anche gli haters. È stata un’esperienza utile per il futuro. Mi hanno fatto particolarmente piacere le parole di Simon Cowell: sono cresciuta vedendo i video di Britain’s Got Talent, e sono felice che abbia visto qualcosa in me.

Parliamo del tuo nuovo singolo Lonely People, che ha già ottenuto un grande successo. Come nasce l’idea per questo brano e qual è il messaggio principale che vuoi trasmettere?

Questo brano è stato uno dei primi brani che non ho scritto io. L’ho ascoltata per la prima volta durante la pandemia quando tutti si sentivano soli, in lockdown, e mi piaceva l’idea di una canzone che avrebbe avuto senso su un palco un giorno. Ho in mente questa idea: io che canto davanti ad un pubblico, le persone cantano anche loro questa canzone e ognuno sente proprie quelle parole dedicate alla solitudine. Tutti però si guardano attorno e capiscono che non sono gli unici a sentirsi soli, soprattutto in un periodo particolare come questo. Questo brano è stato inoltre tradotto anche in italiano e in arabo. Tra l’altro ho dovuto parlare un altro dialetto arabo rispetto a quello che parlavo quando ero in Marocco, perché altrimenti non sarebbe stato ben compreso da tutto il resto del mondo arabo. Per quel che riguarda la versione italiana, ho avuto il piacere di partecipare con Tiziano Ferro alla traduzione dall’inglese all’italiano, in modo da riuscire a conservare il significato del testo.

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Hai iniziato una collaborazione con il grande Tiziano Ferro. Com’è nato il vostro incontro e com’è lavorare con lui? Cosa ti sta insegnando, professionalmente parlando?

Tiziano è un amore. È davvero come lo vedi in TV o durante i concerti. All’inizio non ci credevo davvero: ho avuto l’opportunità di lavorare con un grande artista come lui. Abbiamo costruito un buon rapporto, e abbiamo anche fatto un lavoro un po’ più ampio su altri singoli. Avevamo inoltre nei piani un duetto, ma farlo subito sarebbe stato affrettato. Abbiamo così deciso di aspettare, in modo darmi l’opportunità di crescere come artista.

Quali sono i tuoi futuri progetti? Puoi anticiparci qualcosa?

La versione italiana di Lonely people esce a fine aprile e, dopo la fine del Ramadan, esce invece la versione araba. Quando sono andata a New York ho iniziato a scrivere anche canzoni, che potrebbero essere i prossimi singoli. Sono canzoni molto diverse da Lonely people, molto più movimentate. Non sappiamo però ancora di preciso le tempistiche, perché c’è un lavoro molto complesso. Inoltre stiamo pensando di lavorare anche alla versione tedesca di Lonely people, perché la Germania è uno dei paesi in cui più ho avuto successo. Per il 2023 dovrebbe essere pronto l’album. Chiaramente, non per tutti i singoli farò le versioni nelle diverse lingue, ma tutto dipenderà sempre dal tipo di brano. Questo è quello che amo fare, e mi permette di raggiungere quante più persone possibile.

Intervista a cura di Stefania Meneghella

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Stefania Meneghella