Una gigantesca esplosione idrotermale, verificatasi a pochi passi da un supervulcano, ha colto di sorpresa decine di turisti.
Sulla Terra esistono circa 1.500 vulcani potenzialmente attivi, ma solo 10-12 sono considerati dei supervulcani. Questi ultimi, che hanno solitamente una caldera con un diametro di decine di chilometri, sono quindi in grado di scatenare un’eruzione di proporzioni colossali. Secondo i vulcanologi, possono addirittura espellere più di 1000 chilometri cubi di magma di materiale piroclastico e, al contempo, cancellare tutte le forme di vita in un raggio di migliaia di chilometri. E non solo: un’area grande quanto un continente verrebbe sepolta da metri di cenere vulcanica.
Tra i supervulcani più famosi ci sono quelli del Parco nazionale di Yellowstone (USA), dei Campi Flegrei (Campania, Italia) e del lago Toba (Indonesia).
L’esplosione idrotermale che ha spaventato i turisti
Il 23 luglio 2024, alle ore 10:00 del mattino (ora locale), si è verificata una potentissima esplosione idrotermale proprio all’interno del famoso Parco Nazionale di Yellowstone. Questo fenomeno naturale, che ha ovviamente spaventato decine di turisti, ha scagliato in aria acqua, vapori incandescenti e innumerevoli detriti ad una velocità impressionante. L’USGS (United States Geological Survey), che è l’agenzia governativa che studia il territorio americano, ha inoltre affermato che l’esplosione ha danneggiato una passerella e una ringhiera in legno, che vengono abitualmente utilizzate dai turisti.
Il famoso Yellowstone National Park, oltre ad essere un sito UNESCO, è anche il parco nazionale più antico del mondo. L’esercito USA supervisionò infatti l’area dal 1886 al 1916, anche se i nativi americani scoprirono la regione già 11.000 anni prima. Dal 1917 la gestione del parco è invece passata al National Park Service (NPS), che è un’agenzia federale che si occupa dell’amministrazione dei parchi e dei monumenti nazionali. Ad ogni modo, il Parco nazionale di Yellowstone si estende su una superficie grande quanto la Corsica, precisamente su un’area di 8.983,18 chilometri quadrati. Si trova infatti a cavallo di tre Stati americani: il Wyoming, il Montana e l’Idaho.
Ciò che preoccupa però maggiormente è il fatto che al suo interno, oltre ai bellissimi canyon, fiumi, montagne e laghi, si trovi anche la famosa caldera di Yellowstone, cioè uno dei supervulcani più grandi e pericolosi del mondo. Per i vulcanologi si tratta di un gigantesco vulcano dormiente, la cui prima eruzione avvenne circa 17 milioni di anni fa, mentre l’ultima si verificò nel 1.350 a.C. Per quanto riguarda le caratteristiche della caldera, questa ha un’estensione che si aggira tra i 55 e i 72 chilometri. Secondo gli esperti, l’esplosione idrotermale, verificatasi il 23 luglio 2024, non è di natura vulcanica, ciò significa che non aumenta il rischio eruzione.
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L’evento si è infatti verificato nel Biscuit Basin, che è situato nell’Upper Geyser Basin del Parco Nazionale di Yellowstone, precisamente nella regione che ospita i caratteristici geysers e le bellissime sorgenti. Si tratta inoltre di un fenomeno che si verifica mediamente 1 o 2 volte all’anno, ma in zone remote e non visitate dai turisti. Questa volta è invece capitato in un’area affollata, ed è per questo che la notizia ha raggiunto ogni angolo della Terra.