Un team di ricercatori ha recentemente lanciato l’allarme su una possibile futura eruzione vulcanica di proporzioni catastrofiche.
Sulla Terra ci sono circa 1.500 vulcani potenzialmente attivi (più quelli situati sul fondo dell’oceano), 500 dei quali hanno eruttato in epoca storica, cioè negli ultimi 5.000 anni. Ciò che spaventa però maggiormente è il fatto che la maggior parte di queste strutture geologiche si trovi lungo le coste dell’Oceano Pacifico, precisamente nella famosa “cintura di fuoco“. Quest’ultima, che è una zona caratterizzata da numerosi terremoti ed eruzioni vulcaniche, si estende infatti per circa 40.000 km attorno all’Oceano Pacifico.
Tuttavia, anche l’Europa possiede dei vulcani estremamente pericolosi, alcuni dei quali sono il Cumbre Vieja dell’isola La Palma (Canarie), il Vesuvio e i Campi Flegrei della Campania o l’Eyjafjöll dell’Islanda. C’è poi un altro super vulcano poco conosciuto, che potrebbe esplodere in qualsiasi momento.
Il vulcano che potrebbe scatenare una gigantesca eruzione
Nel Mar Egeo, tra la Grecia e la Turchia, c’è uno straordinario arcipelago ricco di storia e di bellezze naturali, che è chiamato “Cicladi”. Quest’ultimo è formato da circa 220 isole, una delle quali è proprio quella di Santorini: un’isola vulcanica che occupa una superficie di 79,19 chilometri quadrati, sui quali vivono oltre 13.600 persone. Dobbiamo però ricordare che Santorini è mediamente frequentata da più di 3 milioni di turisti all’anno, nonostante abbia una popolazione esigua. Ad ogni modo, questa bellissima località turistica fu quasi completamente distrutta tra il 1627 a.C e il 1600 a.C, a causa di un’enorme eruzione vulcanica che fece crollare il cratere centrale. I detriti precipitati in mare generarono, a loro volta, uno tsunami gigantesco che segnò la fine della civiltà minoica.
Oggi, i geologi e i vulcanologi stanno cercando di approfondire la conoscenza di questo antichissimo vulcano, che in questo momento si trova sotto il livello del mare. Tra le zone più studiate c’è anche quella appartenente all’isola di Kameni, situata all’interno della caldera di Santorini. Quest’ultima, nonostante sia quasi del tutto sommersa dall’acqua, è caratterizzata da due picchi chiamati Palea Kameni e Nea Kameni. Secondo gli esperti, nell’anno 726 ci fu un’altra potentissima eruzione vulcanica, che colpì proprio l’isola di Kameni, attraverso delle vere e proprie esplosioni che scagliarono in aria una grande quantità di materiale magmatico.
Tuttavia, un nuovo studio pubblicato su Nature Geoscience ha dimostrato che l’esplosione del 726 fu in realtà più violenta del previsto: si pensa che da Kameni furono espulsi circa 3 miliardi di metri cubi di lava, di cenere e di rocce incandescenti. Si tratta quindi di una notizia impressionante, che ha lasciato senza parole i geologi e i vulcanologi, soprattutto perché a pochi passi dal super vulcano c’è una delle località turistiche più affollate al mondo. Gli esperti hanno però ricordato che l’isola continuerà sempre ad essere sorvegliata 24 ore su 24, anche se attualmente non c’è nessun segnale che possa far preoccupare. Ricordiamo inoltre che l’ultima eruzione, questa volta più moderata, si è verificata nel 1950.