Più di 2.2 milioni di europei e 1.5 milioni di americani soffrono di infiammazioni croniche intestinali, per le quali, ad oggi, non esiste una cura. I polifenoli (una famiglia di metaboliti secondari derivati dalle piante di pomodoro) possono rappresentare una valida strategia terapeutica per la cura dei sintomi di tali patologie.
Da una ricerca dell’Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari del Consiglio Nazionale delle Ricerche, emerge che una giusta combinazione di polifenoli può attenuare sintomi dell’infiammazione intestinale. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Fronties in Nutrition. “Frutta e verdura sono alimenti ricchi di polifenoli ma, per ottenere la giusta combinazione e le giuste quantità attraverso la dieta, dovremmo assumerne una varietà e quantità elevatissime“, ha spiegato il coordinatore dello studio.
“Nei nostri laboratori siamo riusciti ad ottenere, attraverso un approccio di ingegneria metabolica, una linea di pomodori, che abbiamo chiamato “bronzeo” per il colore metallico e bronzato della loro buccia, che contengono una combinazione unica di polifenoli. Si tratta, in particolare di flavonoli, antocianine e stilbenoidi: i topi affetti da infiammazione cronica intestinale valutano la loro azione.
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“I risultati ottenuti dalle prove in Vivo, dimostrano infatti come questa combinazione di polifenoli sia in grado di migliorare i sintomi dell’infiammazione intestinale“, sottolinea Aurelia Scarano. Tra gli effetti benefici riscontrati hanno dunque riscontrato un miglioramento nella composizione del microbiota, con arricchimento in batteri lattici positivi e una riduzione sia del contenuto di sangue nelle feci sia nella secrezione di fattori infiammatori.
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Gli effetti benefici di un singolo pomodoro bronzeo sull’infiammazione intestinale sono paragonabili a quelli di 5 kg di uva rossa notoriamente ricca di polifenoli. L’ingegneria metabolica rappresenta una risorsa importante che consentirà di ottenere in futuro alimenti funzionali arricchiti in specifici elementi fittochimici e dall’elevato potere nutrizionale . Questi potranno essere utilizzati per la prevenzione e come adiuvanti per la terapia di importanti patologie croniche umane.
Articolo a cura di Maria Vittoria Cocozza