
A dieci anni dall’uscita nelle sale, il 28 febbraio 2025, Repubblica e MYmovies, in collaborazione con BiM, annunciano la visione collettiva su MYmovies ONE del film di Tom McCarthy. Quest’opera ha vinto il prestigioso Oscar nel 2016, ottenendo anche il riconoscimento per la Miglior Sceneggiatura, battendo titoli di grande rilievo come Mad Max: Fury Road di George Miller, Il ponte delle spie di Steven Spielberg, La grande scommessa di Adam McKay, Sopravvissuto – The Martian di Ridley Scott, e Revenant – Redivivo di Alejandro González Iñárritu.
Il film e l’inchiesta del Boston Globe
Spotlight è il nome del team investigativo del Boston Globe che, nel 2001, inizia a indagare su una serie di casi di abusi sessuali da parte di sacerdoti, insabbiati dall’Arcidiocesi di Boston. È importante notare che non esiste un “caso Spotlight” come erroneamente suggerito dal titolo italiano. La pellicola ripercorre la vera storia di quest’inchiesta, che nel 2003 portò il Boston Globe a ricevere il premio Pulitzer per il servizio pubblico. La sceneggiatura, apprezzata per la sua chiarezza e incisività, è stata anch’essa premiata con un Oscar.
Il film, intitolato Il caso Spotlight, si inserisce nella tradizione del grande cinema civile americano, richiamando opere come Tutti gli uomini del presidente (1976) di Alan J. Pakula. La narrazione si concentra su un giornalismo eroico che non teme di affrontare poteri forti in nome della verità e della giustizia. Mentre nel film di Pakula il bersaglio era la presidenza Nixon, qui lo scandalo coinvolge l’autorità ecclesiastica, con circa 250 sacerdoti implicati e 1500 vittime di abusi sessuali nel corso degli anni.
La regia e il cast
La regia di Tom McCarthy si distingue per la sua sobrietà e onestà, evitando qualsiasi forma di retorica. Il cast, composto da attori di alto livello, include Liev Schreiber nel ruolo di Marty Baron, il nuovo direttore del Boston Globe, che decide di scuotere la città più cattolica d’America e spingere il suo team a indagare. Tra i giornalisti troviamo Michael Rezendes, interpretato da Mark Ruffalo, Walter Robinson con Michael Keaton, Sacha Pfeiffer interpretata da Rachel McAdams, e Matt Carroll con Brian d’Arcy James.
Attraverso i dialoghi, i personaggi esprimono non solo l’etica professionale e gli sforzi per abbattere il muro di omertà, ma anche il loro smarrimento e i dubbi nel corso della scoperta della verità. La pellicola, priva di trionfalismi, affronta le responsabilità non solo dei vertici ecclesiastici, che hanno occultato lo scandalo, ma anche di coloro che, pur essendo a conoscenza della situazione, non hanno preso posizione.
Un film sul giornalismo di un’epoca passata
Ambientato all’inizio del nuovo millennio, poco prima degli eventi dell’11 settembre, Il caso Spotlight rappresenta anche un’epoca di giornalismo che sta per scomparire. Il film evoca il suono della carta stampata, un’epoca che sta per essere rivoluzionata dall’avvento di internet e della comunicazione online. Questa transizione avrebbe cambiato radicalmente il modo in cui l’informazione viene diffusa, influenzando il suo peso e la sua accuratezza.