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Dal 13 marzo 2025, il film Lee, distribuito da Vertice 360, approda nei cinema italiani. La pellicola, diretta da Ellen Kuras, nota per le sue collaborazioni con registi del calibro di Spike Lee e Michel Gondry, presenta l’interpretazione di Kate Winslet nel ruolo di Elizabeth “Lee” Miller, una fotografa che ha sfidato le convenzioni del suo tempo. Miller, figura indipendente e audace, ha legato la sua vita a nomi illustri come Picasso e Man Ray, diventando una delle poche donne a lavorare come corrispondente di guerra per la rivista Vogue durante la Seconda Guerra Mondiale. La sua opera ha documentato eventi tragici, tra cui la liberazione dei campi di concentramento di Dachau e Buchenwald, rendendo le sue fotografie testimonianze storiche di grande impatto.
Un film nato da un incontro fortuito
La genesi del film ha radici in un episodio quasi casuale. Kate Winslet, acquistando un tavolo antico appartenuto alla famiglia Penrose, si è trovata a riflettere sull’assenza di un film dedicato a Miller. Questa scoperta l’ha spinta a contattare Antony Penrose, figlio di Lee, il quale ha condiviso che molti uomini avevano tentato di realizzare un film sulla madre, ma senza mai riuscire a coglierne l’essenza.
Dopo un lungo periodo di ricerca e l’accesso agli Archivi Lee Miller, il team creativo ha deciso di focalizzarsi su un decennio specifico della vita della fotografa: gli anni in cui ha operato come fotografa di guerra. Winslet ha spiegato che l’obiettivo non era quello di realizzare un biopic tradizionale, poiché Miller ha vissuto esperienze talmente variegate da non poter essere racchiuse in un’unica narrazione. La scelta di concentrarsi su un periodo cruciale ha permesso di mettere in luce la sua figura in modo più incisivo.
Selezione delle fotografie significative
Una volta definita la sceneggiatura, il passo successivo è stato quello di selezionare le fotografie originali di Miller da includere nel film. Come ha sottolineato Winslet, la ricerca delle immagini è iniziata solo dopo aver stabilito una solida struttura narrativa. Scene iconiche come l’appartamento di Hitler e il campo di Dachau sono state considerate imprescindibili, ma il team ha anche voluto includere immagini di eventi drammatici come i suicidi di Lipsia. Winslet ha descritto una fotografia particolarmente toccante, che ritrae una giovane ragazza, figlia di un borgomastro, il cui sguardo ricorda una bambola di Dresda. Questa immagine, che racconta una storia di dolore e tragedia, è stata scelta per il suo forte impatto emotivo.
L’intervista tra generazioni
La struttura narrativa del film si sviluppa attraverso un’intervista tra un giovane giornalista, interpretato da Josh O’Connor, e una Miller più anziana. Questo espediente consente al film di esplorare i momenti salienti della vita della fotografa e della Storia, mantenendo un legame emotivo profondo con il pubblico. Winslet ha descritto il lavoro di Miller come potente e coraggioso, sottolineando come la fotografa non avesse paura di rivelare la verità, spinta anche dal desiderio di far conoscere le atrocità del regime nazista.
Insieme a Winslet e O’Connor, il cast include nomi noti come Alexander Skarsgård, Marion Cotillard, Andrea Riseborough, Noémie Merlant e Andy Samberg, tutti impegnati a dare vita a una storia che merita di essere raccontata.