
Il settore cinematografico italiano si trova in una situazione critica, con un allerta lanciato da circa venti associazioni di categoria, tra cui l’ANAC, i 100 Autori e AIR3. Queste organizzazioni, il 13 marzo 2025, hanno esortato il governo a intervenire con urgenza per adottare i decreti correttivi relativi al tax credit e a fornire la documentazione richiesta dai giudici del TAR del Lazio.
La crisi del settore cinematografico
Le associazioni hanno dichiarato: «Non possiamo permetterci di aspettare oltre: il settore necessita di risposte concrete e tempestive». Secondo le loro affermazioni, le normative introdotte con il nuovo tax credit e i finanziamenti selettivi hanno causato un arresto significativo nell’evoluzione del comparto, rendendo difficile l’accesso ai finanziamenti per la maggior parte delle piccole e medie produzioni. Questo ha portato a una concentrazione della capacità produttiva nelle mani di pochi privilegiati, escludendo la maggior parte degli operatori dal mercato.
Impatto sulle maestranze e sul cinema indipendente
La situazione di stallo ha colpito in modo particolare le realtà economicamente più fragili, attive principalmente nel circuito dei festival. Un caso emblematico è rappresentato dal Bari International Film & TV Festival, il quale, senza adeguati finanziamenti, rischia di non sopravvivere. Le associazioni avvertono che «il cinema indipendente è a rischio estinzione, essendo esso la culla di nuovi autori che contribuiscono a costruire e preservare il futuro culturale del nostro Paese».
La crisi ha già avuto ripercussioni devastanti sulla maggior parte degli operatori del settore. «Da circa un anno, il comparto cinematografico e audiovisivo vive nell’incertezza. Si tratta di un’attività da cui dipendono intere famiglie, eppure oltre il 70% delle maestranze, tra cui attori e autori, sono senza lavoro. Molti di loro si trovano in questa situazione da più di un anno, senza alcuna prospettiva lavorativa all’orizzonte», hanno dichiarato le associazioni.
La richiesta di intervento da parte delle associazioni di categoria è chiara e urgente. Il futuro del cinema in Italia, e in particolare delle produzioni indipendenti, è in gioco. Con un settore così vulnerabile, è fondamentale che le istituzioni rispondano a queste esigenze per garantire la sopravvivenza e la crescita di un’industria culturale che rappresenta una parte significativa dell’identità del Paese.