
Pubblichiamo un racconto che esplora il legame tra Milano e il cinema, tratto da Milano’s Movie. Sapessi come è strano fare cinema a Milano, curato da Gianni Biondillo e pubblicato da About Cities. L’autore, un milanese trasferito a Roma, offre una riflessione sul ruolo della città nella cinematografia italiana.
Milano e il suo ruolo nel cinema
Milano, tradizionalmente vista come il cuore pulsante della finanza e della moda, è spesso percepita come un luogo secondario rispetto a Roma per quanto riguarda il cinema. La capitale, infatti, è conosciuta per la sua connessione con la Rai e Cinecittà , il centro nevralgico della produzione cinematografica. Tuttavia, l’autore sottolinea come Milano abbia un’importanza cruciale nella fruizione di film di qualità , distinguendosi per la presenza di sale cinematografiche innovative. Tra queste, l’Arcadia di Melzo, primo multiplex italiano a proiettare in 70mm, e il MusiCineTeatro dell’Anteo, che ha recentemente registrato oltre 60.000 ingressi, sono esempi emblematici della vivacità culturale milanese.
Il contrasto tra Milano e Roma
La narrazione continua a delineare il contrasto tra le due città . Mentre Roma si presenta come un grande set cinematografico all’aperto, Milano si distingue per il suo approccio introspettivo alla fruizione cinematografica. L’autore ricorda come la città , descritta nel passato come “ugly city”, abbia un’atmosfera che invita al silenzio e alla riflessione, creando un ambiente ideale per l’esperienza cinematografica. Il cinema, infatti, è visto come un rito collettivo che permette agli spettatori di immergersi in storie che parlano di loro.
Riferimenti letterari e passione per il cinema
Un importante riferimento è il racconto di Carlo Emilio Gadda, apparso sulla rivista Solaria nel 1928, che descrive una domenica pomeriggio a Milano. Gadda rappresenta la frenesia e l’entusiasmo dei milanesi nel recarsi al cinema, un luogo di aggregazione e di emozioni condivise. La scena descritta, in cui il pubblico si accalca per entrare, mette in luce la passione travolgente dei milanesi per il cinema, evidenziando come la città sia sempre stata un luogo di consumatori di storie.
Il cambiamento nel modo di vivere il cinema
Oltre alle sale storiche, l’autore ricorda come, negli anni passati, il Tre Gazzelle fosse un punto di riferimento per gli amanti del cinema. Questo bar di corso Vittorio Emanuele fungeva da hub per decidere all’ultimo momento quale film vedere, con tutte le sale situate nei dintorni. Oggi, il panorama è cambiato: la prenotazione dei posti e la ricerca di informazioni sui film sono diventate prassi comune, segnando una trasformazione nel modo di vivere il cinema.
Riflessioni sulla storia del cinema
La nostalgia per un’epoca passata è palpabile, ma l’autore invita a riflettere sul fatto che la storia del cinema è un processo complesso che coinvolge autori, opere e pubblico. Non esiste uno spettatore passivo; la costruzione del significato di un film è frutto di un’interazione attiva tra chi crea e chi consuma. Milano e Roma, quindi, non sono in competizione, ma si completano a vicenda nel panorama cinematografico italiano, rendendo il cinema un’esperienza estetica condivisa.