Il 29 settembre 2022 il satellite francese Pléiades Neo ha catturato, in alta definizione, la perdita di metano dal gasdotto Nord Stream, il quale serviva per trasportare il gas dalla Russia all’Europa.
Dopo l’inspiegabile rilascio di gas, e le conseguenti domande sull’impatto ambientale, una suite di satelliti complementari è stata chiamata ad osservare e a studiare la fuoriuscita di metano nel Mar Baltico.
Il 30 settembre, i satelliti GHGSat, hanno rilevato un rilascio di metano pari a 79.000 kg all’ora, in uno dei quattro punti danneggiati dei due gasdotti Nord Stream 1 e Nord Stream 2. E’ l’emissione di metano più alta mai rilevata da questi satelliti, da un’unica sorgente puntiforme.
Sebbene i due gasdotti fossero chiusi, durante la misteriosa esplosione, il Nord Stream 1 e il Nord Stream 2 contenevano al loro interno circa 300.000 tonnellate di metano. Dobbiamo ricordarci che questa cifra è irrisoria, se la confrontassimo con gli 80 milioni di tonnellate emesse ogni anno dall’industria petrolifera e del gas.
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- Cover image credit: ESA/Pléiades Neo