
Il nuovo film dei comici palermitani, I Sansoni, intitolato E poi si vede, sta per fare il suo debutto nelle sale cinematografiche italiane a partire dal 10 marzo 2025, distribuito da Warner Bros. Fabrizio e Federico Sansone, rispettivamente di 32 e 30 anni, descrivono la loro opera attraverso tre aggettivi emblematici: frescamaro, tuonante e leggero. Questa commedia affronta le sfide e le speranze di tre giovani che aspirano a un posto nell’ufficio legale del Comune di Malvasia. Federico, laureato in giurisprudenza, nutre la speranza di ottenere una raccomandazione dal padre consigliere; Fabrizio, che si presenta come avvocato, è in cerca di un’opportunità lavorativa che sembra sfuggirgli; infine, Luca, che ha sempre avuto la vita facilitata, si trova a dover affrontare la realtà.
Il significato di “frescamaro”
I due artisti spiegano che il termine frescamaro è una loro invenzione, pensata per rappresentare il film. “Tuonante” si riferisce all’impatto emotivo che la storia può avere sul pubblico, mentre “leggero” sottolinea l’importanza di affrontare le difficoltà con un approccio spensierato. I Sansoni, noti per i loro video virali sui social media, hanno conquistato il pubblico anche attraverso la televisione, partecipando a programmi come Paperissima Sprint, Ciao Darwin e Striscia la notizia. Recentemente, hanno avuto l’onore di presentare il PrimaFestival al Festival di Sanremo, insieme a personalità del calibro di Bianca Guaccero e Gabriele Corsi. Ora, con l’arrivo del loro primo lungometraggio, si apprestano a conquistare anche il grande schermo.
Un grido generazionale
Il film E poi si vede si propone di trasmettere un messaggio forte e chiaro alle nuove generazioni. “Vogliamo far sentire la voce dei giovani, affermando che esistiamo anche noi”, affermano i fratelli. La loro narrazione si basa su tematiche attuali e rilevanti, con il messaggio che emerge naturalmente dalla storia. La procrastinazione è un tema centrale: “L’espressione ‘poi si vede’ rappresenta l’abitudine a rimandare le decisioni importanti. Va bene per questioni come la dieta, ma se si accetta un lavoro pagato 400 euro al mese in nero, allora il problema è serio”.
Le sfide del set cinematografico
Per Fabrizio e Federico, E poi si vede segna il loro esordio nel mondo del cinema. Tra le difficoltà maggiori riscontrate, i due menzionano gli effetti speciali, utilizzati per affrontare il tema della meritocrazia in Italia. “Abbiamo dovuto ricorrere all’intelligenza artificiale per rendere il messaggio più incisivo”, scherzano. La loro opera mira a riflettere sulla condizione lavorativa dei giovani: “Le generazioni passate avevano meno titoli di studio ma più opportunità lavorative. Oggi, i giovani sono ben istruiti ma spesso si trovano a vivere situazioni precarie e sottopagate”. La collaborazione con Warner Bros ha rappresentato una grande opportunità, consentendo loro di realizzare il film esattamente come lo avevano immaginato.
Una comicità con stile e rispetto
La comicità de I Sansoni si distingue per essere “umanamente corretta”. Credono fermamente che nell’intrattenimento non debbano esserci limiti, ma è fondamentale mantenere uno stile rispettoso. “Ridere e scherzare su tutto è importante, ma non dobbiamo mai dimenticare il rispetto per le minoranze”, spiegano. La loro sfida è quella di eccellere nel mestiere senza cadere nella volgarità.
Un omaggio a Maurizio Bologna
Il film è dedicato a Maurizio Bologna, attore che interpreta il padre di Federico e che è venuto a mancare. “Maurizio è stato per noi un amico, un fratello, un mentore. Ha sempre creduto in noi e ci ha ispirato con il suo talento”, affermano i fratelli. Il suo ricordo rappresenta un simbolo per I Sansoni, che vedono la loro carriera come una “Repubblica fondata su Maurizio Bologna”.