Da dicembre 2025, la Cineteca di Bologna ha avviato un’importante iniziativa in collaborazione con la Diaconia Valdese, permettendo a novanta studenti di vivere l’esperienza di un vero cinema. Questo progetto, voluto da un gruppo di docenti volontari, ha dato l’opportunità a molti ragazzi, alcuni dei quali non avevano mai messo piede in una sala cinematografica, di scoprire il fascino del grande schermo.
La Cineteca, grazie al supporto di figure chiave come Gianluca Farinelli, ha accolto la richiesta degli insegnanti della scuola per migranti “By piedi Marina Gherardi”, fondata 24 anni fa da Guido Armellini e sua moglie Elisabetta. La scuola, che offre corsi di italiano ai migranti, ha visto un incremento significativo del numero di studenti, alcuni dei quali sono analfabeti nella loro lingua madre. Tra i docenti coinvolti nel progetto ci sono Teresa, Annalisa, Giulia, Gloria, Massimo e Maggie, tutti motivati dall’obiettivo di portare i loro alunni al cinema per la prima volta.
Il programma ha permesso agli studenti di assistere a film selezionati dagli insegnanti presso le sale del Modernissimo e del Lumière, utilizzando la tessera “One for you”. L’iniziativa ha avuto un impatto positivo, poiché alcuni studenti, dopo aver vissuto questa prima esperienza, hanno iniziato a frequentare il cinema autonomamente, pagando un biglietto simbolico di 1 euro.
Tra i giovani coinvolti ci sono A., un diciassettenne del Gambia che ha un talento poetico innato, M., un sedicenne dello Sri Lanka che aspira a una carriera dedicata ad aiutare gli altri, e S., un ventenne peruviano che deve perfezionare il suo italiano per lavorare nel settore dell’immigrazione. Questi ragazzi hanno trovato nel cinema un mezzo per esplorare nuove narrazioni e ampliare i propri orizzonti.
Molti studenti, nonostante le difficoltà linguistiche, stanno assimilando le storie proiettate e le reinterpretano in modo personale, creando nuove narrazioni intime. Anche se alcuni di loro non comprendono appieno le trame dei film, l’importante è che stiano iniziando a costruire una connessione con il medium cinematografico.
Tuttavia, ci sono momenti di incertezza riguardo al progetto. Quando alcuni studenti non partecipano alle proiezioni, sorgono dubbi sulla sua adeguatezza. Ma storie come quella di E., un cinquantanovenne del Niger che lavora duramente e trova nel cinema un rifugio, dimostrano l’importanza di continuare questa iniziativa. La Cineteca e i docenti non cercano conferme rassicuranti, ma sono grati per le nuove modalità con cui i loro studenti affrontano le sfide di una vita complessa e piena di speranze.