Secondo un team di ricercatori, gli scarafaggi (o blatte) potrebbero risolvere uno dei problemi più importanti presenti nel settore spaziale.
Come sappiamo, gli esseri umani diventeranno presto una specie interplanetaria, le più grandi agenzie spaziali pubbliche e private si stanno infatti preparando al ritorno sulla Luna e ai rischiosi viaggi verso Marte. Gli oltre 20 anni passati a bordo della Stazione Spaziale Internazionale ci hanno insegnato molto sulla vita nello Spazio, in particolar modo sugli effetti della microgravità. Quest’ultima, che ci dà l’illusione dell’assenza di gravità, può infatti creare innumerevoli problemi all’organismo umano, come ad esempio la decalcificazione ossea, la perdita muscolare, la riduzione delle capacità sensoriali e dei disturbi cardiovascolari e oculari.
Ci sono poi tantissime altre sfide ingegneristiche che si presentano nella quotidianità, una delle quali è proprio la gestione dei rifiuti nella Stazione Spaziale Internazionale. Un gruppo di scienziati potrebbe però aver risolto il problema attraverso dei particolari insetti.
L’importanza degli scarafaggi nello Spazio
Gli scarafaggi, nonostante siano alcuni degli insetti più detestati in assoluto, sono fondamentali per l’ecosistema terrestre e per la catena alimentare. Riescono infatti a mantenere puliti gli ambienti naturali, decomponendo la materia organica e accelerando il processo di riciclo dei nutrienti. In altre parole, le blatte regalano quotidianamente ai terreni tantissime sostanze nutritive, che sono essenziali per la crescita delle piante. La città cinese di Jinan, che ha più di 7,4 milioni di abitanti, sta ad esempio utilizzando un miliardo di scarafaggi per smaltire in modo naturale 50 tonnellate di rifiuti alimentari al giorno. Questa cifra esorbitante, che corrisponde agli scarti che quotidianamente i cittadini gettano nella spazzatura, equivale a circa sette elefanti adulti.
La gestione dei rifiuti è purtroppo complicata non solo sulla Terra, ma anche nello Spazio. Come sapete, gli astronauti che vivono nella Stazione Spaziale Internazionale devono raccogliere tutti i rifiuti prodotti quotidianamente e conservali in una stiva, in attesa che arrivi il veicolo cargo Cygnus per portarli via. Questo speciale veicolo da rifornimento, che è senza equipaggio, ha infatti il compito di portare il materiale a bordo e di prelevare i rifiuti per farli bruciare nell’atmosfera terrestre. Dobbiamo inoltre ricordare che quattro astronauti possono produrre ben 2.500 kg di rifiuti all’anno. Tutta questa spazzatura, che mensilmente si accumula, potrebbe però essere smaltita grazie ai preziosi scarafaggi, che quotidianamente la divorerebbero per trasformarla in biomassa.
Secondo una società polacca, chiamata Astronika, ci sarebbe infatti la possibilità di creare un ecosistema più circolare e sostenibile nello Spazio. Mateusz Grzyb, che è l’ingegnere capo del progetto, ha inoltre dichiarato che basterebbe inviare nella stazione spaziale un bioreattore per insetti, cioè un sistema autonomo capace di gestire fino a 3,6 kg di rifiuti a settimana. Si tratterebbe di una macchina, che grazie al lavoro degli scarafaggi del Madagascar, riuscirebbe a produrre acqua e proteine per gli astronauti. Per leggere l’articolo ufficiale pubblicato dall’ESA (Agenzia Spaziale Europea) cliccate QUI.