Il trio musicale Eva Mora torna sulla scena musicale italiano con il nuovo singolo Cosa Sei: un brano, questo, che racconta un rapporto di dipendenza tra due persone nel quale uno chiede all’altro di aspettare qualcosa che mai si verificherà. I tre hanno accettato di incontrarci, e di parlarci di tutti i loro progetti tra presente e futuro.
Com’è avvenuto il vostro incontro e come avete pensato che avreste potuto collaborare insieme?
Il nostro trio nasce da un’esperienza che andava avanti già da tanti anni; avevamo un feeling che era stato testato sulle serate ed eventi. È così scattata la scintilla, e abbiamo capito che dovevamo fare un passo diverso rispetto al passato. Abbiamo sentito questa esigenza ed è nata l’idea di formare un trio.
Dove nasce invece il vostro nome?
E’ nato in maniera casuale; non c’era un’idea precisa. Eva Mora è l’anagramma di Eravamo: rappresenta il nostro cambiamento, da quello che eravamo a quello che siamo oggi.
Parliamo del vostro nuovo singolo Cosa sei: dove nasce l’idea per questo brano?
Siamo molto legati al contesto Live, e abbiamo sempre suonato in giro. Ci siamo chiesti se avevamo un bel pezzo da poter suonare in estate e che potesse essere attraente. E’ piaciuto al nostro produttore ed è nato così questo brano.
Il videoclip del brano colpisce molto, soprattutto per i tanti colori utilizzati. Qual è il messaggio principale che volete trasmettere con questo brano?
L’obiettivo era quello di attirare l’occhio dello spettatore, trasmettere spensieratezza, fare qualcosa che lo spettatore guardasse fino alla fine. Siamo molto legati ai colori: ci sono infatti i colori primari e secondari nel video. Volevamo giocare con le teorie dei colori, e questo è collegato al messaggio del brano che ha una vena ironica e giocosa.
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Il vostro è uno stile molto originale, ma cosa c’è dietro tutto questo? Chi sono stati i vostri maestri musicali?
L’approccio al genere è in continua evoluzione, e non è ancora un genere fisso. Proveniamo da una cultura completamente eterogenea: Raffaella è molto amante della musica pop, teatrale e iconica; Gregorio ha un background sulla su musica rock, hard rock e un attacco più vintage; Orlando proviene invece dalla musica elettronica. C’è stato un incontro di tutto questo, è così nato questo groovy punk.
Quali sono i vostri progetti futuri? Potete anticiparci qualcosa?
Abbiamo in cantiere vari brani che vanno in una direzione un po’ diversa; vogliamo adesso fare qualcosa tipico dell’autunno. Il nostro obiettivo è inoltre partecipare ad Area Sanremo.
Intervista a cura di Stefania Meneghella