Un team di ricercatori americani sta sviluppando un’innovativa tecnologia, che aiuterà i futuri astronauti delle missioni Artemis della NASA.
Nell’attuale decennio, come sappiamo, è ritornata la corsa alla Luna: tutti vogliono improvvisamente ritornare sul nostro bellissimo satellite naturale. Gli Stati Uniti sono ovviamente leader in questo particolare settore, grazie al programma Artemis che è nato nel 2017 per riportare il prossimo uomo e la prima donna sulla Luna entro il 2026. I primi allunaggi avverrebbero nella regione del polo sud lunare, attraverso l’astronave Starship di SpaceX che porterebbe gli astronauti sulla superficie dopo oltre 50 anni dall’ultimo allunaggio.
Dobbiamo inoltre ricordare che questa volta l’obiettivo non è quello di battere una diretta concorrente e posizionare una bandiera, come avvenne invece negli anni 60-70 con le missioni Apollo, ma costruire una vera e propria base lunare permanente. Per questo motivo, i migliori ricercatori del mondo stanno sviluppando dei nuovi sistemi tecnologici che possano aiutare gli astronauti nella lunghe missioni lunari.
La speciale tecnologia che indosseranno i futuri astronauti
Al famoso programma Artemis hanno fino ad oggi aderito ben 12 paesi mondiali: Stati Uniti, Australia, Canada, Italia, Giappone, Lussemburgo, Corea del Sud, Nuova Zelanda, Regno Unito, Emirati Arabi Uniti, Ucraina e Brasile. Questi paesi hanno quindi avviato una cooperazione con la NASA per riportare l’umanità sul nostro satellite naturale. Le missioni Artemis, che prevedono il sorvolo della Luna nel 2025 e l’allunaggio nel 2026, partiranno con il nuovo sistema di lancio Space Launch System (SLS) della NASA. Quest’ultimo, che è un super razzo alto 110 metri, avrà sulla sua sommità la navicella Orion, all’interno della quale siederanno gli astronauti diretti verso la Luna.
Una volta giunti nell’orbita lunare, l’equipaggio lascerà la navetta spaziale ed entrerà nell’astronave Starship di SpaceX, per atterrare dolcemente sulla superficie del nostro satellite naturale. Ora, un team di ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (MIT) sta sviluppando un set di arti robotici indossabili, che potrebbero aiutare gli astronauti delle missioni Artemis. L’obiettivo principale di questi bracci tecnologici, che ricordano vagamente i tentacoli meccanici del Dottor Octopus (uno dei nemici di Spider-Man), è quello di evitare le eventuali cadute. Se siete appassionati di missioni spaziali, ricorderete sicuramente le lunghe passeggiate fatte dagli astronauti delle missioni Apollo negli anni 60-70.
In quegli anni, i 12 uomini che camminarono sulla superficie lunare caddero ben 27 volte ed ebbero anche altri 21 incidenti. Tutto questo a causa della gravità della Luna, che è pari ad 1/6 di quella terrestre. I ricercatori dell’MIT, grazie al progetto SuperLimbs, vogliono quindi regalare ai futuri astronauti un paio di arti extra, affinché possano rimanere sempre in piedi, continuando così a lavorare senza problemi. Per leggere l’articolo ufficiale, pubblicato dal Massachusetts Institute of Technology (MIT), cliccate QUI.