Il 25 novembre è la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, ma quanto siamo cambiati in questi anni? La verità è una sola.
Le donne sono fatte di colore, di strade mai perse, di cieli talvolta scuri ma comunque brillanti, del Sole che illumina, che risorge. Le donne sono anime che brillano di una luce tutta loro, e che spesso basta all’umanità per capirle e amarle. Ci sono donne che non si trasformano in luce, e non lo fanno perché lo sono sempre state oppure perché non riescono a riportare in vita quel buio che tanto le terrorizza. Ci sono donne che sono invece nate buio, e che spesso restano intrappolate in una condizione che non hanno mai amato. Ci sono donne luminose, che brillano ovunque e che hanno il coraggio di parlare con gli sguardi. Sono nate luce, ma qualcuno ha chiuso loro una strada in cui sapevano camminare, per poter trasportarle su manti di stelle spente troppo presto.
Queste donne – anime – restano cristallizzate nel tempo mentre, quella libertà in cui avevano sempre creduto, si trasforma in cielo. Saranno buio per sempre, come anche i loro ricordi, quello che vorranno dimenticare, un mostro che uomo non sarà mai. Ce ne sono state tante – milioni, miliardi – di donne diventate buio e continuano ad esserci anche adesso che il mondo sembra essere cresciuto, cambiato, diventato migliore. Accade perché c’è ancora qualcosa che non abbiamo capito, ed è il senso di tutto quello che accade.
Il mondo sta cambiando davvero? C’è solo una verità
Dicono che essere donna sia uno dei privilegi che la vita possa offrire, che partorire una nuova vita è una fortuna che gli uomini non potranno capire mai. Dicono che le donne sono angeli scesi in Terra, e che la loro sensibilità e dolcezza trasforma spesso le anime tumultuose in spiriti pieni di pace. Dicono tante cose sulle donne, ma non dicono come fare ad apprezzare davvero la loro interiorità, quel mondo così complicato e straordinario che conservano negli occhi, il passato di una vita vissuta pienamente. Il mondo di certo non capirà mai quanto buio incontreranno ancora, e quanto dolore dovranno affrontare.
In questo momento, mentre milioni di anime guardano la Terra sbirciando attraverso una nuvola, milioni di donne guardano il cielo alla ricerca della luce. Di giorno, cercano. Di notte, trovano. Di giorno, cercano la luce. Di notte, la trovano. Di giorno, le anime vivono nel buio. Di notte, le donne vedono la luce. Milioni di donne sognano di notte quello che vorrebbero vivere di giorno. Spesso si ritrovano sole, in una strada che non hanno mai conosciuto, a fissare quella parte di luce che, prima di allora, era conservata dentro di loro. Si ritrovano sole in un sogno, mentre cercano di rincorrere libertà negate, dignità strappate, sogni fuggiti via.
Le anime guardano la Terra, le donne guardano il cielo. Eppure, siamo tutti anime e, a pensarci bene, non basterebbe essere donna per diventarlo. Non basterebbero nemmeno le parole, ma solo il sapere quello che siamo e semplicemente esserlo. Le donne sono tutte anime, eppure spesso le trattano come corpi. Un corpo che è lì, in una strada senza via di uscita, a guardare un cielo alla ricerca della luce. La pelle trema, e diventa viola, mentre il volto si fa pallido, il letto caldo, l’anima inquieta. Mentre tutto diventa oggetto, mentre milioni di anime guardano milioni di donne e sorridono. Nel mezzo milioni di uomini guardano entrambe – le anime e le donne – e se lo dicono forte e chiaro, che la donna è prima di tutto anima.
Che non va derisa, umiliata, calpestata, violentata, denigrata, che non va fatta piangere, che non va picchiata, uccisa, sputata. Se lo dicono apertamente che le donne vivono, credono, sognano, che loro possono e vogliono, che devono ridere e giocare, ma anche commuoversi ed essere cielo in Terra. Se lo dicono forte e chiaro, ma ad un passo dalla salvezza apro gli occhi. Era tutto un sogno: nel mio mondo anime e donne si guardano e sorridono, mentre altri voltano le spalle e camminano su strade bagnate, sprofondando in fanghi e pozzanghere, pur continuando a percorrere tratti pieni di ostacoli.
Il 25 novembre è la Giornata mondiale contro la violenza sulle Donne, ma quanto sta servendo questo giorno alla società? A un mondo che ancora non comprende? Delle risposte ancora non ci sono, ma mi sento di darne una sola, che è anche l’unica verità che si può dire in una Terra ancora piena di orrori. E mi riferisco a voi, che ancora non capite, che ancora continuate a camminare nonostante tutto: basterebbe chiudere gli occhi per un secondo e parlare con voi stessi. Poi riaprirli e svelarvelo quel segreto che conservate, che è poi il segreto di tutta l’umanità. Basterebbe sentirsi dall’interno e sentirsi, anche solo per un attimo, anima. Solo così si potrà comprendere che, anime, lo siamo tutti e che in quanto tale abbiamo il dovere di restare esattamente così. Con sguardi, abbracci, carezze, cuori che battono, emozioni. Non corpi, ma solo anime. Che restano e resistono, e che diventano luce ogni giorno. Che brillano senza fermarsi mai. Proprio come fanno le stelle.