
Morto il figlio di Gino Paoli (foto screenshot) kosmomagazine.it
Il figlio di Gino Paoli è morto all’improvviso. L’annuncio è arrivato in queste ore e ha scosso il mondo della musica italiana.
Il cantante è uno dei punti di riferimento per il mondo dello spettacolo e ha saputo, sin dal primo momento, catturare l’attenzione del grande pubblico. I fan non possono infatti fare a meno di interpretare i suoi brani, diventati tutti dei veri pezzi iconici e che continuano ad essere cantati nonostante siano trascorsi molti anni dal suo primo debutto.
L’artista ha da poco perso per sempre il figlio, volato via per via di un improvviso problema di salute. Ecco chi era il 60enne.
Chi era il figlio di Gino Paoli: la morte improvvisa
Il figlio Giovanni Paoli è scomparso all’età di 60 anni a causa di un infarto. Non si conoscono bene i dettagli e al momento non si sa quando verranno svolti i funerali. Di lui si sa però che era un giornalista molto affermato e che, nel corso degli anni, aveva anche diretto la testata Dillinger News di Fabrizio Corona. Durante la sua carriera, l’uomo si era inoltre impegnato come caporedattore di Lei Style e aveva collaborato con numerose riviste Mondadori, tra cui Diva e Donna.

Originario di Genova e nato nel 1964 dal matrimonio di Paoli con Anna Maria Fabbri, ha saputo negli anni costruirsi anche lui una carriera bellissima e ricca di successi. Dopo la sua nascita, per Gino Paoli ci fu un periodo molto difficile, dato che il cantante aveva una storia d’amore con l’attrice Stefania Sandrelli, da cui è nata la figlia Amanda, oggi attrice e regista. Con il passare del tempo, anche il compianto Giovanni si è avvicinato al mondo della musica e ha suonato in una band. In seguito ha voluto dedicarsi al giornalismo, collaborando con varie testate come Sorrisi e Canzoni e lavorando sotto la direzione di Silvana Giacobini. Successivamente è stato selezionato per il settimanale Chi e ha avuto un ruolo nella testata Novella 2000.
La notizia della sua morte è stata una vera doccia fredda per tutti, anche perché con la sua morte si chiude un capitolo importante del giornalismo italiano.