Nel panorama televisivo si è sempre contraddistinta per la sua eleganza e bontà d’animo. È una radiosa forza della natura, che parla quattro lingue. Ha spaziato dalla moda alla tv, fino allo sport che oggi la vede protagonista come Pr Manager della società di pallavolo Giò Volley Aprilia. La tessera da Dirigente è stata la ciliegina sulla torta per un personaggio che da sempre supporta lo sport comunicandone i valori. Il suo impegno la coinvolge a 360 gradi: dall’aspetto sportivo a quello dirigenziale, sociale e di public relations. Ha rappresentato la Giò Volley al Premio Mecenate Dello Sport 2021, vinto dal Vice Presidente del Gruppo Ferrari, Pietro Ferrari. Risponde alle nostre domande, raccontandoci lo sport sotto l’ottica manageriale, una Super Donna: Giada De Blanck.
Ciao Giada, partiamo subito dal tuo ruolo di Pr Manager della Giò Volley Aprilia. Di cosa ti occupi nello specifico e cosa puoi raccontarci della società?
Sono il raccordo tra l’area sportiva sia sociale che agonistica. Una sorta di regia tra il mondo commerciale e quello operativo in quanto ormai con la nuova riforma le attività sportive sono sempre più azienda e servono competenze e talenti in ogni settore. Inoltre sono tesserata come Dirigente e atleta, e mi occupo di eventi di prima squadra, societari e pubbliche relazioni. Il tutto a stretto giro con il management della stessa Giò Volley. Spazio dalla parte sportiva, culturale a quella sociale, gestisco le relazioni pubbliche del gruppo Giò Volley e sostengo il Presidente Claudio Malfatti nella cura dell’immagine aziendale e della comunicazione con i main sponsor e gli enti istituzionali. Collaboro a stretto contatto con l’ufficio marketing, l’ufficio comunicazione e l’ufficio stampa, mettendo in atto delle azioni per raggiungere gli obiettivi strategici.
Che soddisfazioni ti dà questo ruolo?
Sono onorata e fiera di essere Dirigente e far parte di questa società; negli anni sono cresciuta molto con grande impegno, senso del dovere, umiltà, un’immensa passione e amore per tutto ciò che faccio cercando di dare sempre il massimo e impegnandomi tanto. Ho avuto tante soddisfazioni di crescita professionale e personale in questi anni e sono stata premiata da tanta stima e grandi risultati che ho portato a casa. Ogni giorno cerco di dare il massimo e migliorarmi sempre, amo tanto il mio lavoro e il mondo dello sport: rispecchia appieno i valori che ho e che cerco di trasmettere al prossimo. Inoltre provo tante emozioni nel vedere come i giovani vengono ad allenarsi, contenti di farlo, e come si creano relazioni tra loro con i nostri tecnici e con il nostro club. Poi c’e’ l’interazione con i gruppi più grandi, con le atlete agoniste, un mix di relazioni pure di varie età ed etnie, l’emozione delle gare, l’emozione commerciale quando un’azienda si avvicina a noi ma soprattutto allo sport. Ci piace molto entrare in sintonia tra il loro e il nostro mercato.
Quali sono i valori sportivi in cui credi e che reputi necessari da comunicare al tuo pubblico?
I principali valori educativi che derivano dalla pratica sportiva riguardano rispetto, collaborazione, risultato, integrazione e appartenenza, competizione, emozione, disciplina e costanza, impegno e sacrificio. Lo sport rappresenta un momento di svago, ma allo stesso tempo è un momento importante per la crescita interiore e personale. Grazie allo sport ci si relaziona, si condivide un obiettivo comune, si impara a rispettare le regole, a gioire dei successi ed accettare le sconfitte. E’ una grande scuola di vita sana ed è molto importante in un mondo sempre più privo di valori educare i giovani con principi sani. Lo sport aiuta molto e per me è anche fondamentale il concetto e il valore della cultura, perché la cultura sportiva e la letteratura sportiva che noi sosteniamo grazie al nostro partner editoriale Lab Dfg deve essere come noi, cioè attuale, futuro e storia.
Secondo te, c’è qualcosa di cui lo sport, in Italia, avrebbe bisogno in questo momento?
Sicuramente più attenzione nell’impiantistica; lo sport come le scuole deve avere delle strutture più manutenute e più tecnologiche. Sicuramente più efficienti e all’avanguardia. E’ molto importante per ogni sport avere strutture dove praticare al meglio. Bisogna investire nello sport e negli impianti sportivi come patrimonio dell’umanità e per i valori che trasmette. E anche gli sport dove c’è più sacrificio e dove girano meno soldi devono avere la stessa importanza, opportunità e gli stessi diritti in tutto.
Ti occupi, tra le tue mansioni, anche della relazione con gli sponsor della societa’. Qual è l’aspetto che credi fondamentale in una sponsorizzazione sportiva?
Per me è estremamente importante la comunicazione e il raggiungimento di obiettivi; come accennavo prima, gli aspetti base dello sponsor sono quelli. Lo sponsor deve avere dallo sport un risultato in termini di mercato; pertanto capire bene qual è la sua esigenza di visibilità. Per noi e’ abbastanza semplice in quanto abbiamo in house l’ufficio marketing a disposizione che non e’ da tutti, inoltre la nostra esperienza, i nostri dati, la nostra visione nazionale e tanta simpatia danno sempre i loro frutti.
C’è ancora disparità sociale tra i due generi per quanto riguarda certi tipi di ruoli. Parlaci dell’importanza di essere donna al vertice di una squadra.
Per noi non esiste una disparità. Siamo un club tutto al femminile, e abbiamo un’ottima interazione con le figure manageriali maschili. Nello sport il fenomeno donna è ben integrato e rispettato e oltre al Coni possiamo parlare dell’ottimo rapporto con la Federazione Nazionale Pallavolo Fivap, sia regionale con il Presidente Burlandi, sia nazionale con il vicepresidente Cecchi, entrambi del Lazio e con i quali abbiamo acquisito mentalità di gestione ed appartenenza e siamo costantemente cresciuti nel far seguire ai nostri iscritti i grandi eventi. A Roma la Coppa Italia alla presenza del Presidente Mattarella. Per quanto riguarda me sono stata molto fortunata con l’appoggio del mio Presidente che non ha mai fatto distinzione di genere ma anzi ci dà sempre modo di crescere e spesso mi manda in rappresentanza al suo posto in eventi importanti. Non dimenticherò mai Malagò, quando agli inizi nella Sala D’Onore del Coni, gli disse che aveva fatto un’ottima scelta per la società scegliendo una donna che conosce quattro lingue, comunicativa, conosciuta, per bene e di bella presenza. Infatti anche al Coni accanto a lui a pari livello ha scelto figure anche femminili poichè anche lui crede nelle donne e non fa distinzione, piuttosto le supporta.
Progetti futuri?
Continuare a crescere e dare il massimo, diventare sempre più’ leader nello sport italiano ed europeo, far crescere il movimento sportivo e commerciale al fine di investire nei valori sani ed etici in cui credo, sport e cultura.