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Il panorama cinematografico torinese piange la scomparsa di Gaetano Renda, un pilastro della cultura cinematografica locale. Renda, noto per la gestione di importanti sale cinematografiche come il Cinema Centrale, il Fratelli Marx e il Due Giardini, è deceduto nel 2025, lasciando un’eredità significativa nel settore. Negli ultimi anni, ha collaborato attivamente con il Museo Nazionale del Cinema e nel 2024 aveva ricevuto il prestigioso Premio Carlo Lizzani alla Mostra del Cinema di Venezia per il suo impegno nella promozione di film d’autore.
Un contributo duraturo al cinema
Originario di Lamezia Terme, Renda ha dedicato la sua vita alla promozione del cinema come forma d’arte e come esperienza culturale. Recentemente, aveva organizzato il convegno intitolato “Cinema, mon amour – L’avventurosa storia del cinema nelle sale” durante il Torino Film Festival, un evento che metteva in luce la sua passione per il grande schermo e il suo desiderio di connettere il pubblico con la magia del cinema. Questa iniziativa ha rappresentato un’importante riflessione sulla storia e sull’evoluzione delle sale cinematografiche, sottolineando il valore del cinema come spazio di aggregazione sociale.
Impegno per la rinascita del cinema
Dopo le difficoltà affrontate dal settore a causa della pandemia, Renda ha svolto un ruolo cruciale nel tentativo di riportare il cinema torinese a una nuova vita. Ha lavorato instancabilmente per mantenere viva la tradizione delle sale cinematografiche, organizzando eventi e iniziative che miravano a risvegliare l’interesse del pubblico. La sua visione e il suo impegno hanno ispirato molti, contribuendo a creare un ambiente in cui il cinema potesse prosperare nuovamente.
La sua scomparsa rappresenta una grande perdita per la comunità cinematografica di Torino. Renda non solo era un imprenditore, ma anche un visionario che ha saputo coniugare passione e professionalità, lasciando un’impronta indelebile nella cultura locale. La sua dedizione e il suo amore per il cinema rimarranno nel cuore di chi ha avuto il privilegio di conoscerlo e di lavorare al suo fianco. La città di Torino, ora, si trova a dover affrontare un futuro senza una delle sue figure più influenti nel panorama del cinema.