La Galleria Art and MORE a BARI ha presentato la V edizione del Festival Frida Kahlo, evento itinerante.
Questo Festival ha luogo ogni anno nel mese di luglio, poiché in questo mese coincidono sia la data di nascita che quella di morte di questa artista straordinaria.
Lettura di Stefania Meneghella
Il mondo, lo si vede solo ad occhi chiusi. Restano sempre lì, quelle palpebre che continuano a vedere pianeti non ancora esplorati. I sogni sono lì a guardarci, il mare si trasforma in casa, il cuore diventa cielo. La nostra vita è il mondo. Tutto è lì quando cerchiamo di raggiungerla, con le mani tese e le ali piegate. A volte non riusciamo a volare e nessuno sa: di quante volte abbiamo preferito alzarci in cielo piuttosto che camminare, o ridere anziché amare. Nessuno sa quante volte abbiamo cercato di raggiungere quei sogni in cui siamo stati spesso ingabbiati, e che ci hanno portato alla costante ricerca di libertà.
Il mondo, lo si vede solo ad occhi chiusi. Solo restando distesi su quello che sogniamo, e solo restando indifesi. Spesso indossiamo ali invisibili con la capacità di trasportarci in mondi distanti ma apparentemente vicini. C’è stata una donna, molti anni fa, per cui il mondo veniva sempre guardato ad occhi chiusi e per cui i sogni erano casa. Frida Kahlo nasce il 6 luglio 1907 a Coyoacan, un distretto di Città del Messico. Appartenente a una famiglia ebraica di origine ungherese, studia inizialmente al Colegio Alemàn, una scuola tedesca, e nel 1922 si iscrive alla Escuela Nacional preparatoria per diventare medico.
La vita di Frida è apparentemente tranquilla, ma in sé si nasconde un’indole rivoluzionaria e un desiderio forte di appartenenza ai più importanti movimenti socialisti. Vive ad occhi aperti, nei primi anni, e vive mentre il mondo la attornia. Ne coglie ogni sfumatura, ogni ombra che la vita le mette davanti. Cammina, il cielo è azzurro, il Sole giallo. Tutto è dove dovrebbe essere, e lei continua a spalancare i suoi occhi per guardare tutto con i sogni di una giovanissima donna. Ogni cosa inizia però a cambiare quando i colori si affacciano per la prima volta nella sua mente.
1925: Frida ha solo 18 anni e, in una giornata soleggiata, sale su un autobus per tornare a casa. Pochi minuti dopo è vittima di un incidente tra il veicolo su cui lei è seduta e un tram. Il bus finisce schiacciato contro un muro, e questo porta in Frida la scoperta di un nuovo mondo. Le conseguenze sono gravissime: colonna vertebrale spezzata in tre punti nella regione lombare, femore e costole frantumate, 11 fratture in una gamba, piede schiacciato, spalla sinistra lussata e osso pelvico spezzato. Ben 32 operazioni chirurgiche, e vari anni trascorsi su un letto. Il mondo, lo si vede solo ad occhi chiusi.
Frida è costretta a chiuderli, quegli occhi che le hanno fatto scoprire tutto. Li chiude per non vedere, per non scoprire, per sopperire quello che la vita le aveva tolto. La sua vita resta lì e quel letto racchiude tutto il suo mondo, da quel momento in poi. In quell’angolo di lenzuola, Frida inizia a leggere libri ma, sopra ogni cosa, inizia a dipingere. L’arte diventa per lei l’unico mondo in cui rifugiarsi, l’unica finestra da cui affacciarsi e poter osservare la bellezza.
Il suo primo lavoro, un autoritratto, la rappresenta in posizione eretta mentre ci guarda e accenna un sorriso. È il coraggio di chi ha le ali nonostante tutto. Da quel primo accenno di pittura, ha luogo tutto il mondo di Frida. “Dipingo me stessa perché passo molto tempo da sola e sono il soggetto che conosco meglio”, avrebbe detto lei negli anni successivi. L’arte diventa il suo ossigeno, il suo unico modo per scappare da una vita diventata gabbia troppo presto. Continuano ad essere chiusi, i suoi occhi, anche quando nella sua vita entra l’amore. Frida si innamora del famoso pittore Diego Rivera, a cui sottopone i suoi dipinti per un giudizio.
Un amore, il loro, visto sempre ad occhi chiusi, che l’avrebbe tormentata per tutta la vita. Diego resta colpito dallo stile moderno di Frida e, dopo il loro incontro, lei diventa un’attivista del Partito Comunista Messicano e partecipa a varie manifestazioni. Proprio in queste occasioni, i due si innamorano. Frida ad occhi chiusi. Diego ad occhi aperti. Lei è una ragazza giovane e sognatrice. Lui è sposato e alla costante ricerca di nuove avventure. I tradimenti di Diego iniziano già dal loro primo incontro, e Frida ne è consapevole. Lo è anche quando nel 1929 decide di sposarlo e quando, qualche anno dopo, resta incinta per poi avere un aborto spontaneo a causa del suo corpo in frantumi.
La sua vita trascorsa ad occhi chiusi necessita di un cuore teso, di un cielo fatto di colori. Frida crede di trovare questo in suo marito, ma lui non c’è. Il loro divorzio avviene nel 1939, quando entrambi si rendono conto che il matrimonio sarebbe stato solo una gabbia in un mondo alla ricerca della libertà. Intanto, Frida dipinge: ciò che sogna e ciò che non riesce ad avere. Poter camminare, correre, ridere, incontrare un amore sano e fatto di sorrisi. E soffre. E la sua arte diventa mondo da guardare solo ad occhi chiusi.
I desideri diventano casa quando, un anno dopo, Diego torna da Frida. “Non ho mai smesso di amarti, malgrado tutto”, le dice e lei ricade tra le sue braccia. I due si risposano nel 1940 a San Francisco e, da allora, non si separano più nonostante gli occhi di lei che non hanno mai avuto la forza di aprirsi. Lo hanno fatto solo quando Frida ha dipinto la sua vita e noi abbiamo ammirato le sue frustrazioni, i suoi sogni, il suo mondo fatto di illusioni. Qualche anno dopo, le viene amputata la gamba destra e, a soli 47 anni, i suoi occhi già chiusi non si apriranno più e continueranno a vivere in quel Paradiso che lei aveva sempre sognato e immaginato. Noi invece siamo qui, ad occhi aperti, ad ammirare il mondo di una donna che ha lottato fino all’ultimo ma che non ha potuto vedere quella bellezza che ha lei stessa costruito. Siamo spettatori ancora per poco. La donna distesa sul letto inizia lentamente ad aprire quegli occhi e, nello stesso momento, inizia ad aprirci il cuore. È un attimo: lei ad occhi aperti, noi ad occhi chiusi.
Il mondo, lo si vede solo ad occhi chiusi. E lei lo aveva capito in pieno. Gli occhi restano sempre chiusi quando i sogni sono lì a guardarci, quando il mare diventa casa, quando il cuore è ormai solo cielo. Così eccoli lì, Frida e Diego, ad amarsi come il primo giorno e ad amarsi nonostante le imperfezioni. Una vita chiusa in una scatola di sogni, aperta solo raramente dalla chiave dell’amore. Una vita fatta di coraggio, e anche una vita fatta di arte. Un’arte che c’era nei momenti fragili, nelle lacrime, nelle mani strette all’altro, nel cuore che batte, nell’amore. Il mondo si vede ad occhi chiusi e a muoverlo sono sempre i sogni. L’arte no, l’arte si vede senza sguardo ma solo con il cuore. A muoverlo, c’è sempre l’amore. In ogni modo e in ogni bellezza.
di Stefania Meneghella