L’Italia rischia di perdere il suo Gran Premio di Formula 1: la notizia è un fulmine a ciel sereno e terrorizza i tifosi
Con oltre 70 edizioni del Gran Premio d’Italia disputate a Monza – il cosiddetto “Tempio della Velocità” – e numerose gare organizzate negli ultimi anni a Imola, l’Italia ha rappresentato un punto fermo per piloti, team e tifosi di tutto il mondo. Monza, in particolare, è sinonimo di storia: ha accolto il mondiale sin dal 1950, mancando l’appuntamento solo una volta. È qui che leggende come Schumacher, Senna e Villeneuve hanno scritto pagine indelebili di questo sport.
Eppure, la Formula 1 moderna non guarda solo al passato. L’espansione globale del campionato ha portato nuovi circuiti in Medio Oriente, Stati Uniti e Asia, rendendo il calendario sempre più fitto. In questo contesto, due Gran Premi italiani potrebbero essere considerati un lusso che la Formula 1 non può più permettersi.
Negli ultimi anni, la Formula 1 ha registrato un’impennata di popolarità in mercati emergenti come gli Stati Uniti, con l’introduzione di gare a Miami e Las Vegas, e in regioni strategiche come l’Arabia Saudita e il Qatar. Questo boom globale ha spinto Liberty Media, proprietaria della Formula 1, a ottimizzare il calendario, riducendo sovrapposizioni geografiche e favorendo circuiti che offrono contratti più remunerativi.
Purtroppo, i circuiti storici come Monza e Imola, nonostante il loro valore iconico, devono competere con nuove destinazioni disposte a investire cifre astronomiche per accaparrarsi un posto in calendario. È un problema di priorità economiche: mentre paesi come l’Arabia Saudita pagano fino a 50 milioni di dollari all’anno per ospitare un Gran Premio, Monza e Imola devono fare i conti con budget più limitati e infrastrutture da aggiornare.
Se uno dei due Gran Premi dovesse essere sacrificato, quale avrebbe maggiori probabilità di restare in calendario? Monza, con il suo status di icona globale, sembra essere in una posizione leggermente più sicura. Non è da meno Imola, che ha riportato il Gran Premio dell’Emilia-Romagna nel calendario dal 2020, è diventata una tappa importante per gli appassionati, grazie anche alla sua connessione con la memoria di Ayrton Senna e al fascino tecnico del suo tracciato.
A spostare la bilancia potrebbe non dipendere solo dalla storia o dall’affetto dei tifosi, ma anche dalla capacità dei due circuiti di soddisfare le crescenti richieste economiche della Formula 1. E qui Imola potrebbe trovarsi in una posizione più vulnerabile, essendo meno attrezzata della “cugina” Monza. La sola ipotesi di perdere un Gran Premio ha già suscitato reazioni accese tra i tifosi, che non vogliono assolutamente perdere quello che è ormai un appuntamento storico per la Formula 1.