Federico di Napoli ritorna dopo il successo social delle Rooftop Version – che hanno registrato oltre mezzo milione di visualizzazioni su tutte le piattaforme social – e pubblica il nuovo singolo Come un film. Il brano usa sfumature malinconiche e trasparenti, e riesce a catturare ogni attimo delle proprie emozioni utilizzando diversi generi musicali. Con alle spalle numerosi successi ed esperienze artistiche, Di Napoli riesce ancora una volta conquistare il pubblico. Ci ha così presentato tutto il suo mondo, e i suoi progetti musicali nati dai sogni.
Come nasce il tuo primo approccio alla musica? Quando hai scoperto che sarebbe stata la tua strada?
Il mio primo approccio alla musica nasce da bambino con i musical scolastici. Lì ho capito che sarebbe stata la mia strada sin da subito. La mia prima volta sul palcoscenico ho capito che le emozioni della musica, del palco, del pubblico, non le avrei trovate da nessun’altra parte. Ed è ancora così.
Parliamo del tuo ultimo singolo Come un film: dove nasce l’idea per questo brano e qual è il messaggio principale che vuoi trasmettere?
Come un Film nasce dall’influenza che il Cinema ha sempre avuto nella mia vita e nella mia musica. Mi piace vivere come se fossi il protagonista di un film, è terapeutico e uno dei messaggi della canzone è proprio questo. Come un Film parla di una storia consapevole, matura, trasparente (nel bene e nel male) e immancabilmente malinconica. Perché non sempre il “bello” è giusto.
Il tuo è sicuramente uno stile musicale molto originale, che fonda i generi R&B, pop, lo-fi ed elettronica. Cosa c’è dietro la costruzione di questo stile? Chi sono stati i tuoi maestri musicali?
Dietro la costruzione del mio stile c’è sofferenza, studio, ricerca, ascolti musicali, vita vissuta, ma soprattutto: crescita. Qualche anno fa una delle cause del mio malessere era proprio la difficoltà a ritrovarmi in un’identità. Il fatto di non essere ancora qualcosa di preciso mi soffocava. Ora posso dire di aver capito che è tutto normale, ogni cosa arriva al momento giusto, anche la maturità artistica. Se lo avessi saputo prima, avrei vissuto meglio quel presente, ma sicuramente tutto è servito ad essere quello che sono ora. La pandemia, e chiudo, è stata determinante per la mia crescita musicale.
Hai raggiunto la notorietà grazie al format Rooftop Versions: cosa ti ha dato l’ispirazione per realizzare questi filmati? Ti saresti mai immaginato un simile successo?
Le Rooftop Versions sono arrivate al cuore perché abbiamo agito, pensato e parlato col cuore. Il messaggio di questi video è proprio questo: guardarsi dentro, salire sul tetto, lontani dal resto e cantare le canzoni che hanno segnato la parte più pura di noi. A volte la soluzione vincente ce l’abbiamo sotto il naso, ma non la vediamo. E infine, con le Rooftop, ci tengo anche a sfatare il tabù che un cantautore non possa cantare canzoni di altri. Quello che scriviamo viene anche e soprattutto da quello che abbiamo ascoltato negli anni. Quindi è anche un modo per dire “grazie”.
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Quali sono i tuoi futuri progetti? Puoi anticiparci qualcosa?
Non vorrei spoilerare troppo. Dico solo che sono bello affamato e da “Come un Fim”in poi, vedrete e sentirete un Federico diverso. Non metterò più veli tra me e la gente.
Intervista a cura di Stefania Meneghella