Fabio Cicolani torna in libreria con il romanzo Amori Provvisori (Edizioni Cinque Terre), un libro che porta il lettore ad incontrare il magico del mondo del web. Milla è una ghostwriter e, come tutti coloro che operano nell’ambito della scrittura, lavora con le parole: si trova così ad approcciarsi con un mondo che – se pensato qualche anno fa – sarebbe stato definito ‘stranamente surreale‘. Proprio lì, su quel web spesso temuto ma anche molto amato, si incontrano Christian e Daniel: due ragazzi che iniziano una relazione a distanza, dove è solo la rete Internet a fare da padrona. Il romanzo di Cicolani diventa così un modo per ricordare a tutti noi l’importanza delle relazioni, ma non solo: i segreti, i dolori, le gioie, semplicemente le emozioni che si nascondono dietro ogni storia d’amore. Dov’è finita però la realtà? In una dimensione diversa, ma pur sempre presente. L’autore fa breccia nei cuori di chi lo legge, e trasforma una semplice storia in un’appassionante – e intrigante – storia d’amore. Perché le storie non vengono mai chiamate tali: ogni storia ha una denominazione, un aggettivo, un modo per dire a sé stessa quante emozioni ci siano al suo interno. Ogni storia – a suo modo e a suo dire – è una storia d’amore: Cicolani ce l’ha ricordato benissimo, e le sue parole – semplici, profonde e talvolta surreali – si sono trasformate in un esempio da seguire. In un modo per guardare, ancora una volta, sé stessi e dirlo forte e chiaro: “Siamo fatti di amore“.
Come nasce il tuo primo approccio alla scrittura? Quando hai compreso che sarebbe stata la tua strada?
Non c’è stato un momento preciso, è come se avesse sempre fatto parte di me. Ricordo che c’è stato un momento in cui ho letto il libro di Harry Potter e ho detto: “Se ce l’ha fatto lei, posso farcela anche io”. E’ nato tutto da lì. Mi sono poi laureato e, mentre scrivevo la tesi, mi sono detto che quella sarebbe stata l’ultima volta che avrei scritto qualcosa di mio. Così in realtà non è stato, perché poi non mi sono più fermato.
Parliamo del tuo nuovo libro Amori Provvisori: dove nasce l’idea per questa opera?
Nasce da un periodo sentimentale turbolento; ero single da pochissimo tempo e ho iniziato a frequentare un po’ di persone. Sono stato single poche volte nella mia vita, proprio perché mi piace stare in coppia. Penso che sia molto costruttivo e mi piace soprattutto occuparmi di qualcuno. Mi sono trovato così in una serie di frequentazioni molto turbolente e, quando ne sono uscito, ho capito qual era il modo più funzionale per vivere l’amore: mi sono sentito uno stupido per avere creduto che tutte queste persone potessero essere la persona giusta. Ho dunque voluto esorcizzare questo sentimento davanti al quale un po’ tutti ci siamo trovati: il sentirsi stupidi perché l’amore rimbambisce. Ho scritto per anni romanzi per ragazzi e mi sono sempre detto che avrei scritto un libro importante e che parlasse d’amore: volevo farlo a modo io. Non volevo scrivere un romanzo prettamente LGBT, perché si rischiava di creare una ghettizzazione che non avrebbe giovato a nessuno. Ho scelto così di raccontare gli amori disfunzionali da un punto di vista di una ragazza eterosessuale, che si approccia a due persone LGBT.
Tra i vari elementi che lo compongono, c’è anche la presenza di una realtà virtuale. Quanto secondo te questo ‘secondo mondo’ abbia influito sui nostri comportamenti? Ma soprattutto, cosa ne pensi degli amori nati sul web?
Penso che il web sia un ottimo modo di aggregazione; è una forma semplice e moderna per mettersi in contatto senza doversi mettere in tiro per andare in discoteca. La trappola degli incontri online è che vanno utilizzati solo come motore di aggregazione: bisogna poi ovviamente portare tutto dalla virtualità alla realtà. Se si trascorre troppo a fare castelli in aria, si crea un percorso che va molto più veloce della realtà. Questo nel romanzo è molto presente: i due co-protagonisti Christian e Daniele vivono una storia nata online. La loro vita amorosa si sviluppa soprattutto in chat, non si conoscono e si vedono solamente un paia di volte.
La protagonista del libro è la ghostwriter Milla: quanto c’è di te in lei? Cosa ti ha insegnato questo personaggio più di tutto?
In Milla c’è molto di me, soprattutto questa cosa di comportarsi da stupidi in un contesto amoroso. Non si vogliono vedere determinati segnali, e si insiste con quella relazione. C’è stato un periodo della mia vita in cui mi sono comportato in quel modo. Anche i due ragazzi hanno qualcosa di me: Daniele è ispirato a una delle storie reali che ho avuto con un ragazzo. Non mi riconosco in lui, anche se sono stato un tempo come lui.
Il tuo è uno stile molto originale, ma cosa c’è dietro tutto questo? Chi sono stati i tuoi maestri letterari?
Sono un onnivoro, non ho un genere letterario preciso. Ho letto sempre moltissimo, ci sono autori che continuo ad amare come Ken Follett. Dentro Amori Provvisori, c’è molto della Kinsella e di Follett. La storia inizia in un modo circolare: siam in un punto della storia in cui succedono cose ma non si capisce il perché. Successivamente, si comprende pian piano tutto. Tra i miei maestri, c’è stato inoltre Calvino.
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Quali sono i tuoi futuri progetti? Puoi anticiparci qualcosa?
Ho stabilito un contatto con un mio vecchio editore, ed uscirà per questo Millenials 2: tornerò quindi al fantasy. Nel futuro, penso che ci saranno numerosi altri progetti.
Intervista a cura di Stefania Meneghella