Un team di scienziati è riuscito a creare il primo embrione umano sintetico al mondo: la scoperta solleva però questioni legali ed etiche.
L’embrione umano è sostanzialmente il prodotto del concepimento, ovvero l’unione tra una cellula uovo femminile e uno spermatozoo maschile. La fusione di questi due elementi (detti gameti) permette la nascita di una nuova cellula, chiamata zigote, la quale contiene il DNA del futuro essere umano, cioè il materiale genetico di entrambi i genitori. Possiamo quindi affermare che l’embrione non è altro che l’inizio di una nuova vita: nasce e si sviluppa nell’utero materno per circa 40 settimane, durante le quali evolve trasformandosi prima in feto e poi in neonato. Si tratta di un processo naturale estremamente importante per la riproduzione della specie.
Per quanto riguarda il concepimento umano naturale, questo avviene quando uno spermatozoo penetra all’interno della cellula uovo e la feconda. Lo spermatozoo deve inoltre superare una serie di barriere, tra cui il muco cervicale e le tube di Falloppio. Una volta raggiunto l’obiettivo, la cellula uovo si trasforma in zigote e, subito dopo, inizia a dividersi e a svilupparsi.
Un gruppo di scienziati, che lavoro negli Stati Uniti e nel Regno Unito, ha però affermato di aver creato le prime strutture sintetiche simili a embrioni umani al mondo, partendo dalle cellule staminali, senza ricorrere agli ovuli e agli spermatozoi.
Il primo embrione umano sintetico
Queste strutture simili a embrioni umani, ottenute dai ricercatori americani e britannici, si trovano nelle primissime fasi dello sviluppo: non hanno infatti un cuore che batte né un cervello. Gli scienziati, però, affermano che in futuro potrebbero contribuire a far progredire la comprensione delle malattie genetiche o dei misteri che si celano dietro gli aborti spontanei. Tuttavia, questa ricerca scientifica solleva questioni legali ed etiche per molti Paesi occidentali, tra cui gli USA, poiché al momento non esistono leggi che disciplinino la creazione o il trattamento di embrioni sintetici. In altre parole, gli scienziati sarebbero a un passo dal creare una vita umana, ma, non essendoci ancora un cuore e un cervello, l’embrione sintetico non può essere definito un essere umano, e quindi non è perseguibile dalla legge.
James Briscoe, direttore associato della ricerca presso il Francis Crick Institute, un centro di ricerca biomedica di Londra, ha dichiarato che, a differenza degli embrioni umani derivati dalla fecondazione in vitro (FIV), per i quali esiste un quadro giuridico consolidato, non ci sono attualmente normative chiare che disciplinino i modelli derivati da cellule staminali di embrioni umani. Ha inoltre sottolineato l’urgente necessità di normative che forniscano un quadro per la creazione e l’uso di tali modelli.
La dottoressa Magdalena Zernicka-Goetz, insieme al suo team di ricercatori responsabili di una sorprendente ricerca sugli embrioni umani, ha presentato il suo lavoro durante l’incontro annuale della International Society for Stem Cell Research a Boston. La scienziata, che ricopre il ruolo di professoressa di biologia e ingegneria biologica presso il CalTech e l’Università di Cambridge, ha inoltre rivelato che il suo studio è stato accettato da una prestigiosa rivista scientifica, ma non è ancora stato pubblicato. La notizia, tuttavia, ha già fatto il giro del mondo grazie a un articolo pubblicato da The Guardian.