Il telescopio spaziale “Solar Dynamics Observatory (SDO)” della NASA, situato in un’orbita distante 36.000 chilometri dalla Terra, ha osservato un’enorme eruzione solare (brillamento) di classe M, durato ben 3 ore.
Il suddetto brillamento, osservato il 13 giugno 2022, ha provocato un’enorme espulsione di massa coronale (Cme). Si tratta di una nuvola di plasma incandescente, la quale si è allontanata dal Sole ad altissima velocità.
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Quando i brillamenti solari raggiungono l’atmosfera terrestre, possono creare le famose aurore boreali e, soprattutto, disturbare le reti elettriche e danneggiare i satelliti in orbita.
L’eruzione del 13 giugno 2022 non ha colpito il pianeta Terra. Tuttavia, alcune particelle di vento solare hanno comunque causato un black out radio nella regione dell’Asia Pacifico.
Il fenomeno è stato collocato nella classe media delle esplosioni solari, specificatamente nella classe M 3.4. I brillamenti vengono identificati nelle seguenti classi: le eruzioni di classe A, B e C si osservano abitualmente; quelle di classe M avvengono in prossimità della massima attività solare; quelle di classe X si presentano durante i picchi del ciclo solare.
I prossimi picchi di attività magnetica del Sole sono previsti nel 2025.
Articolo a cura di Fabio Meneghella