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Energia dalle montagne - kosmomagazine.it
Una nuova scoperta rivoluziona il futuro dell’Europa e del mondo: una preziosissima risorsa naturale si troverebbe sotto la catena montuosa.
Uno dei problemi principali del nostro secolo è senza dubbio il cambiamento climatico, i cui effetti minacciano il pianeta e le future generazioni. L’aumento delle temperature medie globali, che causa lo scioglimento dei ghiacciai e il conseguente innalzamento del livello degli oceani, è provocato soprattutto dai combustibili fossili come carbone, petrolio e gas. Questi, infatti, intensificano gli eventi meteorologici estremi: oceani troppo caldi e un’atmosfera sempre più calda favoriscono la formazione di tornadi, uragani e tempeste catastrofiche sempre più frequenti.
Le fonti energetiche fossili sono quindi un problema per il nostro tempo, soprattutto perché rilasciano nell’atmosfera una grande quantità di gas serra dopo essere state bruciate. Questi gas intrappolano il calore nell’atmosfera, contribuendo così ad aumentare il riscaldamento globale e, a sua volta, a sciogliere sempre più ghiacciai ai poli. Tutto questo causa ovviamente l’innalzamento del livello degli oceani e la conseguente scomparsa di molte isole oceaniche e di tratti di costa, sommersi dall’acqua.
E’ perciò fondamentale passare a fonti di energia rinnovabile, come ad esempio l’energia solare e quella eolica, soprattutto perché possono aiutarci a ridurre le emissioni di gas serra e a mitigare i cambiamenti climatici Di recente, però, una nuova scoperta ha riacceso la speranza di trovare una nuova fonte di energia pulita e quasi illimitata.
L’enorme giacimento che rivoluzionerà il futuro
Secondo un nuovo studio, all’interno delle catene montuose potrebbero esistere grandi riserve di idrogeno bianco, offrendo la speranza che questo gas pulito possa essere estratto e contribuire agli sforzi per affrontare la crisi climatica. L’idrogeno bianco ha recentemente attirato l’attenzione per il suo potenziale nel sostituire i combustibili fossili che riscaldano il pianeta. Solo un paio di decenni fa, alcuni scienziati hanno iniziato a sostenere che questo potente combustibile, chiamato anche idrogeno “naturale” o “geologico”, esistesse nella crosta terrestre in grandi quantità. Da allora, i geologi hanno studiato attentamente come si forma e dove potrebbe essere localizzato. Il problema principale è stato individuare volumi sufficienti a soddisfare l’insaziabile fabbisogno energetico dell’umanità.
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Lo studio, pubblicato sulla rivista Science Advances, afferma che, per trovare le risposte, un team di scienziati ha utilizzato modelli computerizzati per simulare il movimento delle placche tettoniche del pianeta e individuare le regioni in cui esistono le condizioni adatte a generare l’idrogeno bianco. Hanno quindi scoperto che le catene montuose, come i Pirenei e le Alpi europee, sono potenziali hotspot, al cui interno potrebbero nascondersi enormi riserve di questo particolare gas naturale.
Altri ricercatori hanno trovato l’idrogeno bianco anche negli USA, in Australia e in Francia, ma il problema è che non sono mai riusciti a individuarlo in grandi quantità. Il gas naturale si forma solitamente attraverso numerosi processi, tra cui il decadimento radioattivo nella crosta terrestre. Tuttavia, il team di Frank Zwaan, autore dello studio e geologo presso l’Helmholtz Centre for Geosciences in Germania, si è concentrato sulla “serpentizzazione”, un processo in cui l’acqua interagisce con le rocce ricche di ferro del mantello terrestre per produrre idrogeno.
Queste rocce si trovano normalmente in profondità nella Terra, dove l’acqua non è facilmente disponibile, ma i processi geologici di milioni di anni possono spingerle verso la superficie. Ciò avviene sotto gli oceani quando i continenti si separano, consentendo alle rocce del mantello di salire, oppure quando i continenti si scontrano, chiudendo i bacini oceanici e forzando le rocce del mantello a emergere.
Gli scienziati hanno utilizzato la modellazione delle placche tettoniche per determinare dove e quando questa roccia del mantello è stata ‘riesumata’ e in quali quantità. Hanno così scoperto che alcune catene montuose, come i Pirenei, le Alpi europee e parti dell’Himalaya, offrono condizioni ideali per la generazione di idrogeno bianco: qui si trovano grandi volumi di roccia del mantello a temperature favorevoli, e le faglie profonde permettono all’acqua di circolare.
La grande domanda ora è trovare dove si accumula l’idrogeno bianco in grandi riserve, ha detto Zwaan. Potrebbe anche essere possibile indurre artificialmente la serpentizzazione perforando aree in cui le rocce del mantello sono vicine alla superficie e pompandovi acqua, ha aggiunto.