Abbiamo incontrato Emma Lehnhardt, Program Planning & Control (PP&C) Manager per il programma Lunar Gateway della NASA. Lei è la responsabile delle operazioni commerciali del Lunar Gateway (compresa la gestione del budget e delle risorse, i contratti, la stima e la valutazione dei costi). In precedenza, ha guidato il processo di formulazione del budget annuale della NASA, che è di circa 20 miliardi di Dollari all’anno. Ha anche lavorato presso l’Office of Management and Budget della Casa Bianca.
Il programma Lunar Gateway ha l’obiettivo di costruire la prima stazione spaziale per umani in orbita lunare dal 2024. La finalità è quindi supportare le missioni Artemis della NASA – che porteranno la prima donna e il prossimo uomo sulla Luna dal 2025 – e incrementare la ricerca scientifica nello Spazio profondo. Inoltre, il Gateway sarà una piattaforma fondamentale per testare le nuove tecnologie per l’esplorazione umana sulla Luna e su Marte.
Stai facendo uno dei lavori più belli del mondo: gestisci le operazioni commerciali per il programma Gateway, la prima stazione spaziale in orbita attorno alla Luna. Chi sta collaborando alla progettazione della stazione spaziale Gateway? Quali sono le differenze tra la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) e il Lunar Gateway?
Grazie! Sono d’accordo che è un bel lavoro. Una delle parti migliori è lavorare con partner di altre agenzie spaziali e società commerciali. A livello internazionale, lavoriamo con l’Agenzia spaziale europea (ESA), l’Agenzia spaziale canadese (CSA) e l’Agenzia giapponese (JAXA) per l’esplorazione aerospaziale. In effetti, oggi rispondo a questa intervista da Oberpfaffenhofen, in Germania, appena fuori Monaco, dove ci incontriamo con i nostri partner per le riunioni di coordinamento. Commercialmente, abbiamo importanti contratti con Northrop Grumman, Maxar Technologies e SpaceX negli Stati Uniti.
Alcune delle principali differenze tra il Lunar Gateway e la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) sono le dimensioni, l’occupazione e la distanza dalla Terra. Il Gateway è circa un quinto delle dimensioni della ISS, ed è costruito per ospitare fino a quattro astronauti per missioni che durano circa 30 giorni. D’altra parte, la ISS può ospitare comodamente una dozzina di persone, ed è occupata ininterrottamente da più di 20 anni. Quindi la ISS è molto più grande! E poiché il Gateway non sarà occupato in modo permanente, dovrà “volare da solo” senza equipaggio per lunghi periodi di tempo, con sistemi più autonomi. E, naturalmente, il Gateway orbiterà attorno alla Luna, a quasi 400.000 km di distanza dalla Terra, mentre la ISS si trova a circa 400 km sopra la Terra.
Ci sono alcuni moduli abitabili del Gateway in costruzione in questo momento? Quali sono i prossimi passi?
Si, la nostra “casa nello Spazio profondo” lontana dalla Terra si sta assemblando! I due principali moduli si chiamano HALO e I-HAB. L’Habitation and Logistics Outpost (HALO) è stato costruito dalla Northrop Grumman, con un subappalto della Thales Alenia Space di Torino, in Italia. Thales sta attualmente terminando la saldatura dell’elemento abitabile principale per HALO, e sta iniziando a lavorare sul corpo principale dell’International Habitation Module (I-HAB), con un contributo dell’ESA.
I primi due moduli del Gateway che verranno lanciati e transiteranno intorno alla Luna sono l’HALO e il nostro Power and Propulsion Element. I prossimi passi saranno completare la progettazione critica e la costruzione di entrambi, quindi integrare i due moduli prima di lanciarli insieme su un razzo SpaceX Falcon Heavy dalla Florida negli Stati Uniti.
Quali sono le difficoltà e le emozioni più importanti del tuo lavoro?
Le emozioni più belle le provi quando sei molto concentrato sulla missione. Ad esempio, quando cerco di immaginare il lancio dei primi moduli del Gateway: quanto sarà emozionante! Il pensiero di guardare la Luna dalla Terra e sapere che la nostra stazione spaziale è lassù, in orbita attorno alla Luna, mi fa venire i brividi.
Un’altra grande parte del mio lavoro è lavorare con i nostri partner internazionali in tutto il mondo. Sebbene a volte sia difficile sincronizzare tutti i fusi orari, siamo molto orgogliosi di continuare ed espandere l’eredità delle partnership stabilite con i programmi Space Shuttle e International Space Station (ISS).
Una delle principali difficoltà del mio lavoro riguarda la pianificazione finanziaria e il processo di bilancio federale del governo degli Stati Uniti. Spesso iniziamo un nuovo anno fiscale con una cosa chiamata “continuing resolution”, che è una soluzione di finanziamento a breve termine. Spesso arriviamo a circa metà anno prima di sapere qual è il nostro budget finale per quell’anno! Questo genera molta incertezza e stress per me, soprattutto quando abbiamo in programma pagamenti importanti per i traguardi contrattuali.
Per quanto tempo gli astronauti abiteranno nel Lunar Gateway? Ci sarà una protezione per la radiazione cosmica e il vento solare?
Le prime missioni nel Gateway avverranno circa una volta all’anno e i membri dell’equipaggio vivranno nel Gateway per circa un mese. Hai fatto un’ottima domanda per quanto riguarda le radiazioni e la meteorologia spaziale: pensiamo al Gateway come a un laboratorio nello spazio profondo tutto l’anno, anche quando l’equipaggio non è presente. Infatti, i primi tre carichi utili che voleranno sul Gateway sono già stati selezionati e lavoreranno insieme per studiare la meteorologia spaziale, le radiazioni del Sole e le particelle cosmiche. Questi carichi utili voleranno all’esterno e all’interno del Gateway, per fornire dati sull’ambiente dello Spazio profondo e sull’efficacia della schermatura per i membri dell’equipaggio e le attrezzature.
Il Lunar Gateway è una stazione spaziale per la ricerca scientifica in orbita lunare, ma rappresenta anche l’unione tra Stati e popoli diversi. Le missioni spaziali sulla Luna e su Marte aiuteranno la Terra e l’umanità?
Assolutamente! Ci sono così tanti vantaggi nell’esplorazione dello Spazio che è difficile sapere da dove cominciare. Per prima cosa, ci sono molte tecnologie che la NASA sta sviluppando per portarci al Polo Sud della Luna. Se la storia è indicativa, molte di queste cose avranno benefici per la vita sulla Terra. Ad esempio, le versioni del braccio robotico utilizzato sullo Space Shuttle e sulla ISS, e in futuro sul Gateway, possono ora essere trovate nelle sale operatorie chirurgiche sulla Terra.
L’esplorazione umana dello Spazio ha anche ispirato generazioni di bambini in tutto il mondo a intraprendere una carriera nello Spazio e l’industria spaziale supporta un numero incalcolabile di posti di lavoro. Gateway da solo lavora con aziende in 17 stati degli Stati Uniti e più di una dozzina di paesi. Le missioni lunari Artemis nel loro insieme hanno già generato decine di miliardi di dollari di produzione economica, e abbiamo ancora molto da fare. Abbiamo appena lanciato la prima missione Artemis. Ce ne sono molte altre in arrivo!
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Mi piace anche ricordare che la NASA si aspetta che ciò che scopriremo, inviando astronauti al Polo Sud della Luna, ci aiuterà a capire meglio come si è formato il nostro Sistema Solare, e questo ci aiuterà a rispondere ad alcune delle più grandi domande: come è nata la Terra? Qual è il futuro del Sistema Solare? Inoltre, lo scopo del ritorno sulla Luna è testare tutte le tecnologie e le capacità di cui abbiamo bisogno per inviare i primi esseri umani su Marte. Stiamo assistendo all’inizio di un cambiamento epocale: la specie umana sta diventando specie interplanetaria. Penso che sia incredibilmente eccitante!
Che consiglio daresti ai giovani sognatori, che cercano di realizzare i loro grandi sogni?
Non smettere mai di sognare! E assicurati che le persone sappiano quali sono i tuoi sogni. Pronunciali ad alta voce e chiedi aiuto con richieste specifiche. Adoro essere in grado di aiutare i giovani o i nuovi arrivati alla NASA, ma posso aiutare solo se so di cosa hanno bisogno e cosa vogliono ottenere. Abbiamo una frase negli Stati Uniti: “Pay it forward” (ripagalo più avanti). Molti di noi, che oggi si trovano in posizioni di leadership nel settore aerospaziale, si trovano qui perché i leader della generazione precedente hanno creduto in noi, hanno investito nel nostro sviluppo e hanno dato priorità alla diversità e all’inclusione. Ora è tempo per noi di “ripagare” e aiutare la prossima generazione!