Elisa D’Ospina vive l’arte a 360°, ed è innanzitutto una costruttrice di emozioni: quest’anno è stata il volto di TIM per gli eventi musicali del brand, ed è salita sul palco di Rimini per parlare di tutto il lavoro svolto nel backstage. L’autrice ci ha raccontato di tutto quello che ha vissuto, svelando il suo futuro tra sogno e passione.
Com’è avvenuto il tuo primo approccio al mondo dello spettacolo? Quando hai scoperto che sarebbe stata la tua strada?
Ho iniziato come ospite raccontando la mia storia. Ho sempre avuto un seguito prevalentemente femminile che abbracciava i miei messaggi. Non c’è stato un momento in cui ho pensato che lo spettacolo fosse la mia strada. Ho sempre sposato progetti in linea con il mio lavoro e la mia professionalità.
In questa estate 2022, sei la protagonista del TIM Summer Hits: quali erano le tue aspettative iniziali in merito a questo grande evento?
Lavorare con Tim è un onore e un privilegio. Senza contare che vivo da sempre di musica quindi unire questa passione con il lavoro è il massimo. Questo progetto mi vede anche autrice, e c’è quindi molta libertà di espressione.
Cosa ti sta insegnando questa esperienza più di tutto?
Sono anni che lavoro con loro e sicuramente c’è una maturità e una professionalità, che è la parte che mi valorizza e dà un valore aggiunto all’esperienza.
Il messaggio del TIM Summer Hits è senz’altro quello di trasmettere l’importanza della musica, che è capace di stabilire ogni connessione tra persone distanti. Secondo te, qual è appunto il segreto per sentirsi uniti nonostante la distanza?
Esserci. Esserci sempre. La presenza fa la differenza. La presenza reale dove ascolti il tuo interlocutore e lui ascolta te e ci si supporta a vicenda.
Hai collezionato numerose esperienze in ambito televisivo e radiofonico: c’è una tra queste che ti è rimasta particolarmente nel cuore?
Sicuramente gli anni in cui ho lavorato a Sanremo e il mio primo Eurovision a Lisbona.
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Quali sono i tuoi futuri progetti? Puoi anticiparci qualcosa?
Mi piacerebbe molto continuare a parlare di donne e per le donne ma ancora il progetto giusto non c’è. Come dicevo prima, cerco di far cose che siano cucite addosso perché bisogna essere vere e reali anche in video.