LETTERATURA

Editoria italiana: MF Libri e l’addio alle librerie indipendenti

L’editoria italiana, al giorno d’oggi piena di ombre, è dominata da due grandi colossi. Il primo è Feltrinelli – la più grande catena di librerie in Italia -, il secondo è Messaggerie Libri – il più grande distributore di libri, in Italia -. Insieme formano MF Libri (Messaggerie Feltrinelli Libri), e determinano che uno dei più famosi centri editoriali sia allo stesso tempo il più grande distributore del territorio. Se la cosa risulta ambigua è proprio perché lo è, non a caso è un processo vietato negli altri Paesi d’Europa.

MF Libri gestisce, quindi, la maggior parte di libri in circolazione e li distribuisce ai librai indipendenti solo previo pagamento in contanti, ma ha anche il grande potere di condizionare i lettori che si apprestano a fare acquisti.

I lettori subiscono una beffa non indifferente, coinvolti involontariamente anch’essi in questa lotta tra editori. L’inganno avviene tramite le classifiche riportate sui giornali, riguardanti i volumi più venduti. I due criteri per cui possono essere stilate sono sell-in e sell-out, rispettivamente le copie ordinate da una libreria e le copie acquistate, portate fuori dal negozio.

Viene scelto il primo criterio, per cui un libro può risultare primo in classifica semplicemente perché Feltrinelli lo ordina e lo piazza in tutte le sue librerie fisiche, addirittura prima della data di uscita. Niente a che vedere con le copie acquistate e lette. Anzi, a questo punto il libro collocato al primo posto non è stato ancora letto da nessuno.

Al meccanismo dei sell-in e sell-out non collaborano le librerie indipendenti, a causa dell’eccessivo costo del software per la comunicazione dei dati. Ancora una volta, ci si rende conto di come esista un vero e proprio oligopolio editoriale, che si manifesta quando, entrando in una qualsiasi libreria di catena, si trovano esposti esattamente gli stessi identici volumi. Ciò avviene perché ben sessantacinque case editrici sono raggruppate in tre maxi gruppi editoriali. Questo significa che nel momento in cui un libro Einaudi o Bur viene acquistato, i soldi non sono diretti alla casa editrice che leggiamo sulla copia, ma al Gruppo Mondadori.

Emerge come siano tagliate fuori le librerie indipendenti, a causa delle difficoltà nel procurarsi i libri, poiché davvero pochissime hanno la possibilità di permettersi di entrare nel giro MF Libri. Anche la AIE, Associazione Italiana Editori, mette del suo nella vicenda: innanzitutto, è gestita da Ricardo Franco Levi, politico italiano e non editore, e organizza ogni anno, nel mese di dicembre, la fiera Più Libri Più Liberi. Iniziativa interessante e notevole, se non fosse che il mese di dicembre rappresenta per i librai il più proficuo periodo di vendite. L’editoria, quindi, ha molto a che fare con la politica e perciò le poche leggi che basterebbero a sistemare la situazione non verranno mai neanche lontanamente pensate.

Così, piano piano, muoiono tante librerie indipendenti: I Trapezisti, Libreria Don Chisciotte, Libreria dello Sport, VolandLibreria, Rinascita 2.0). Insieme a loro, un’enorme fetta della nostra cultura, il lavoro di molte persone, il valore di un territorio che si impoverisce.

Per saperne di più guarda i video che Maurizio Zitkowsky, proprietario della libreria I Trapezisti, ha girato prima della chiusura definitiva. https://www.facebook.com/itrapezisti/about/?ref=page_internal

Articolo a cura di Marta Spadaro

Published by
Stefania Meneghella