L’Europa potrebbe presto disporre di miliardi di euro in più, grazie ad un giacimento d’oro situato in uno dei suoi paesi più ricchi.
La corsa all’oro e a tutti i metalli preziosi, come l’argento, lo stagno, il rame, il zinco, il piombo e il nichel, è nuovamente tornata anche nel nostro continente. Un paese europeo ha infatti ricevuto l’autorizzazione a riaprire uno dei giacimenti più ricchi d’Europa, le cui riserve auree potrebbero oltrepassare le decine di tonnellate di oro. Ricordiamoci che oggi un chilo d’oro viene venduto a circa 60.000 euro, ciò significa che l’economia di questo paese verrebbe fortemente influenzata dall’estrazione di metalli preziosi.
Tuttavia, la famosa “febbre dell’oro” non si sta diffondendo solamente in Europa, ma anche nel continente asiatico: la Cina ha ed esempio scoperto un nuovo giacimento da 83 miliardi di dollari, le cui miniere conterrebbero oltre 1.000 tonnellate di oro.
L’enorme giacimento d’oro europeo
Uno dei paesi europei che avvierà presto i processi di estrazione dell’oro è la Francia. Il governo francese è infatti in fermento, poiché gli ultimi studi hanno dimostrato che nell’Ovest del Paese, precisamente nella regione Limousin (Limosino in italiano) ci sarebbero ancora diverse dozzine di tonnellate di oro sotto la superficie. Secondo gli esperti, si troverebbero in un’area di 39 km quadrati sotto un’antica miniera, la cui posizione geografica è localizzata tra le città di Limoges, Brive, Périgueux e Angoulême. Il governo spera quindi di sfruttare questa enorme ricchezza per consolidare la propria economia e per ridurre la dipendenza dalle importazioni. Gli ambientalisti, però, temono che i processi di estrazione possano impattare negativamente sull’ambiente circostante e sull’ecosistema.
Ad ogni modo, il luogo individuato ha già ospitato in passato una ricchissima miniera di metalli preziosi, grazie alla quale i francesi ricavarono circa 25 tonnellate di oro tra il 1988 e il 2002, cioè fino alla sua chiusura. Oggi, il ministero dell’economia della Francia ha rilasciato un permesso esclusivo di 5 anni all’azienda Aurelius Ressources di Orléans, affinché possa ispezionare 39,19 km quadrati della regione Limousin, al fine di individuare ed estrarre oro, argento, antimonio, tungsteno, litio, nichel, bismuto, cobalto, platino ed elementi delle terre rare.
L’obiettivo principale dell’Europa è quindi quello di diventare sempre più autosufficiente, in particolar modo nella produzione di metalli preziosi e di risorse energetiche. Tuttavia – come affermano gli ambientalisti – i processi di estrazione non devono sottovalutare l’aspetto ambientale e le ripercussioni con l’ecosistema.