Non è di certo la prima volta che ospitiamo la bravissima Dominika Zamara: la bravissima cantante lirica ha infatti fatto ritorno tra le nostre pagine virtuali per parlare di come ha fronteggiato questo periodo pandemico e di quali saranno i prossimi appuntamenti canori segnati in agenda.
Ciao Dominika, da noi sei di casa! Raccontaci cosa ti lega al nostro magazine!
Ciao a tutti, eh sì è proprio così! Alla base del legame con questo magazine c’è un forte rispetto, trattate solo argomenti di livello e questo mi piace. Ma soprattutto con voi ci si sente come in famiglia, amate l’arte e la divulgate, e questo è un messaggio importante.
Come sta vivendo il mondo dell’arte questa ripartenza?
Fortunatamente c’è stata una bella ripartenza per il nostro settore, speriamo solo che non si debba più tornare indietro. Una cosa che ho notato da quando si è ripartiti, tra festival, opere e concerti in cui mi sono esibita, è che c’era un gran afflusso di pubblico, e questo sta a significare che l’assenza dell’arte è stata avvertita sia da noi artisti che dal pubblico.
Qual è stato per te il momento più buio di questa pandemia?
Il momento più buio per me è stato il fatto di non avere certezze sul domani, il non sapere quando sarei tornata sul palco. Al di là dell’aspetto economico, visto che questo è il mio lavoro, io sento il bisogno fisiologico di cantare, il canto per me è come il pane, senza non posso stare. Sembrava di essere in un tunnel infinito, ma non mi sono mai data per vinta!
Ora però sei in partenza… cosa prevede la tua agenda?
Sarà un dicembre di fuoco, un no stop di date tra Italia, New York e Polonia. Sicuramente sarà un periodo che mi metterà alla prova a livello vocale, fisico e mentale. Ma io vivo di questa adrenalina, mi ci nutro!
La musica ti ha portato a viaggiare molto, c’è un posto che ti è rimasto particolarmente nel cuore?
C’è un posto in particolare ed è il Messico; fui lì nel 2014 per il mio tour, cantai alla Manuel Ponce Hall presso il Palacio de Bellas Artes a Città del Messico e a Zacatecas, dei posti meravigliosi che mi sono rimasti nel cuore. Anche il pubblico fu fantastico, molto attento e curioso nello scoprire nuove cose.
Qual è invece il viaggio che vorresti fare, per lavoro o per turismo, ma che per ora è rimasto un sogno?
Sono stata fortunata, la mia professione mi ha portato a viaggiare in moltissimi posti e ad esibirmi in teatri e sale da concerto spettacolari. Non ho molto tempo per viaggiare da turista, l’arte mi assorbe completamente, e sono totalmente lieta di donarle anima e corpo. Tornando alla domanda però, mi affascinano i Paesi asiatici, e tra quelli che non ho ancora visitato ci sono il Giappone e la Thailandia. Spero presto di andarci!
Leggi anche —-> Dominika Zamara, l’arte non chiude mai
Cosa ti manca di più del tuo Paese?
E’ una domanda non facile, ormai l’Italia è il mio Paese quanto la Polonia e dentro di me c’è questo dualismo, l’amore per entrambi i Paesi, è una cosa molto strana. Quando sono in Italia mi manca l’anima della Polonia, e viceversa.
Leggi anche —-> Dominika Zamara, forte come violetta
Un progetto per il 2022?
Ho moltissimi progetti per il 2022. Innanzitutto spero che sia l’anno della fine dell’emergenza sanitaria e lo spero per tutti. Ho in progetto di ricominciare con i miei vari tour, ci sono molte collaborazioni, specialmente negli Stati Uniti, che sono state rimandate per questo terribile periodo che stiamo ancora vivendo. Ci sono poi molte opere da fare in Italia, in Polonia, negli Stati Uniti, c’è poi il mio ritorno in Australia. Inoltre sto pensando al mio nuovo disco dedicato alle arie da camera di Ignacy Jan Paderewski, un grande compositore polacco che voglio valorizzare attraverso un delicato lavoro discografico.
Intervista a cura di Giulia Cucciarelli
Riferimenti ospite
PAGINA FB: Zamara Dominika
SITO WEB: Dominika Zamara