Conosciamo David Pratelli per il suo essere istrionico in campo artistico dove si cimenta in numerose personalità, che riesce ad interpretare tutte alla perfezione, cogliendone ogni dettaglio. Non solo, si cimenta in vari ambiti, cercando di rispecchiare a pieno quello che più gli piace, o svelando una nuova parte di sè al pubblico. Oggi ci racconterà i suoi progetti e il suo lato che pochi conoscono. A 15 anni inizia a fare spettacoli nelle piazze della Toscana facendo l’intrattenitore nei circoli, sagre paesane e radio locali con imitazioni di personaggi noti. Alcuni anni dopo esordisce sulla tv nazionale in qualità di imitatore nel varietà di Pippo Franco Avanti un altro in onda su Canale 5; sperimenta inoltre, come presentatore in una tv locale, un varietà di parodie e canzoni. Dopo una breve esperienza di conduttore, nel 1999 dà vita con Marco Vincent alla trasmissione radiofonica I Pratelli di Saint-Vincent, su Radio Quattro a cui segue un tour itinerante per la Toscana. Nel 2001 il programma vince il premio Pegaso d’Argento del mensile “Tascabile TV” come il più seguito del centro Italia. Successivamente si farà conoscere al grande pubblico nazionale partecipando a numerose trasmissioni Mediaset e Rai.
Lasciamo la parola a David Pratelli con l’augurio di proseguire in questo meraviglioso percorso.
D: Quando hai compreso di avere questo talento per le imitazioni? Qual è stato il primo personaggio che hai interpretato?
R:Da piccolo, all’età di 7 anni già mi divertivo imitando qualche familiare e parente, poi affascinato dal varietà televisivo di quegli anni il primo personaggio che cominciai a imitare fu Beppe Grillo, poi nella crescita l’ho perso.
D: Qual è un ricordo legato agli esordi nel mondo dello spettacolo?
R:A 15 anni iniziai a fare serate nei circoli di paese, improvvisavo in una radio locale passando da un personaggio all’altro, facevo continuamente i versi a tutti, spesso mi prendevano per matto.
D: C’è un personaggio con cui non hai avuto modo di interfacciarti attraverso l’imitazione che vorresti invece imitare?
R:Bè con Carlo Conti ormai è successo più volte tirando fuori delle gag molto divertenti grazie alla disponibilità di un grande come Carlo che si presta sempre a confrontarsi simpaticamente, poi con Christian De Sica che è una parte di me anche affettuosamente parlando, infine con Ciccio Graziani, Claudio Ranieri e Gigi Delneri nell’ambito sportivo. Mi sarebbe piaciuto imitare Salvini, ma ormai è talmente sfruttato da bravissimi colleghi e ho preferito lasciar perdere.
D:Come ti descriveresti invece nella vita di tutti i giorni? Qual è un lato di te che non emerge attraverso i tuoi lavori?
R:Bella domanda…nella vita di tutti i giorni sono una persona che ama la semplicità, la cura del corpo e, oltre ad essere un po’ egoista purtroppo, cerco sempre la comodità senza però complicarla agli altri. Il lato di me che non emerge forse è tutto ciò che non incuriosisce i media per darmi risalto, pensa che nel 2002 su Raiuno in prima serata vinsi un talent per imitatori con un 43% di share, per non parlare della popolarità ricevuta su Italia uno con Guida al Campionato fra il 2006 e il 2009 e con Quelli che il calcio fino al 2011 , eppure i media non hanno mai riportato tale successo.
D: Ti sei districato nel mondo della scrittura, della fiction e della televisione, teatro e radio. C’è un’esperienza che ti piacerebbe compiere in ambito lavorativo in futuro? Ci sono altri ambiti che vorresti sperimentare?
R:Ho sempre sognato di fare cinema, almeno di farne parte con piccoli ruoli, ma credo resterà un sogno ormai.
D: Da poco hai partecipato a “Tale e quale show”. Qual è il bilancio finale di questa esperienza?
R:E’ stata una esperienza fantastica, mi sento gratificato, ho in pratica chiuso un cerchio nel mio percorso da attore imitatore con la scoperta di poter cantare con più voci tenendo per l’intero brano il personaggio, grazie agli autori, a Carlo, ai coach, Pirazzoli e Aureli su tutti, che mi hanno dato la possibilità di esprimermi al meglio.
D: Qual è stato il personaggio che più hai preferito interpretare e quello più difficile?
R: Togliendo i miei di repertorio come Celentano e De Sica, tutti in qualche modo mi hanno coinvolto: Ferrer per l’energia, Dones dei Jarabe de Palo per la poesia e forse tecnicamente quello più riuscito, Pippo Franco per la comicità nella canzone, fra l’altro non è stato per niente facile ed è apprezzatissimo dal pubblico. Quello più difficile è stato sicuramente Giorgio Gaber, non tanto per l’imitazione, ma per la responsabilità che ho accettato nell’andare ad interpretare uno storico della canzone teatro in una fase delicata della sua vita. Il pezzo ‘Destra Sinistra’ era molto difficile ma allo stesso tempo è quello che mi ha regalato più soddisfazione, sia per come l’ho cantato, sia per il consenso del pubblico e giuria i quali hanno riconosciuto il rispetto e la fedeltà che ho riportato nel personaggio stesso.
D: E’ stato difficile per te che nasci nel campo dell’imitazione doverti confrontare con le imitazioni in ambito musicale?
R:E’ stato molto impegnativo e Molto difficile. Chi mi chiedeva che ero avvantaggiato perché sono imitatore non si rendeva conto che la differenza che c’è fra l’ interpretare un soggetto recitato anziché cantato è abissale. Infatti i cantanti professionisti in gara hanno avuto la meglio proprio perché Tale e quale comporta nel, somigliare sì il personaggio, ma soprattutto doverlo cantare fedelmente senza qualche nota stonata e qualche sbavatura. Gli imitatori che invece vengono da un percorso di cantanti hanno molte più chances di emergere.
D: Qual è un consiglio a chi come te vorrebbe intraprendere la carriera artistica nel mondo dello spettacolo?
R: Rispetto a quando ho cominciato, oggi il mondo dello spettacolo è paradossale, per avere successo, o sei un genio, oppure ci sono molte più possibilità di apparire fra talent, reality, video web, youtuber, di questo passo spesso emergono i non artisti, mentre chi è bravo veramente fa fatica anche a fare ospitate e questo comporta molta confusione dà parte di chi sceglie e seleziona, prima invece se avevi un po’ di talento emergevi e lavoravi di più. Però credo che chi fa questo mestiere con amore costante e soprattutto porta tanta pazienza e positività, alla fine qualche soddisfazione importante se la toglie, come è successo a me.
D: Quali sono i tuoi futuri progetti?
R: Qualche serata e qualche ospitata varia, poi ricomincerò a sperimentare in una tv locale in Toscana programmi e personaggi.
Ringraziamo David Pratelli per la sua collaborazione e per il tempo che ci ha donato, augurandole di continuare a sorprenderci e sorprendersi.
Intervista realizzata da Manuela Ratti