Danilo Di Paolonicola torna sulla scena musicale nazionale con l’inedito album Gender vol.2: un progetto, questo, che rappresenta appieno la personalitร del musicista e le sue doti artistiche. Si tratta infatti di un viaggio sonoro che attraversa le culture e le musiche del mondo, e che abbraccia diversi generi musicali come jazz, country, pizzica, boleo e payduska. L’artista ce ne ha parlato in questa intervista.
Comโรจ nato il tuo primo approccio alla musica? Quando hai capito che sarebbe stata la tua strada?
Il mio primo approccio รจ partito quando ero un bambino, e casualmente i miei genitori mi hanno portato da un insegnante di fisarmonica. Da subito ho trovato un grande approccio con questo strumento, e da lรฌ non ho piรน smesso. In quegli anni c’erano i primi concorsi di organetti e fisarmonica; io partecipai a queste gare e iniziai a vincere.
Come ti sei avvicinato invece alla fisarmonica e qual รจ la risorsa piรน importante di questo strumento?
ร uno strumento che ha tantissime possibilitร musicali; la sua grande forza รจ il suono e lโespressivitร che puรฒ dare. Lo strumento appartiene alla categoria degli aerofoni e, avendo questo mantice, riesce a dare una grande espressivitร come tutti gli strumenti a fiato. ร inoltre uno strumento moderno, perchรฉ ha pochi anni di storia ed รจ interamente tutto da scoprire.
Parliamo del tuo nuovo album Gender vol. 2: dove nasce lโidea per questo progetto?
ร nato diversi anni fa, tra il 2004 e il 2005, e ha a che fare con la tradizione. Per quanto riguarda gli arrangiamenti e la ritmica, รจ molto vicina al jazz. ร nato con la rottura con il passato e con la musica di intrattenimento, che mi ha portato a un cambio netto verso la musica concertistica. Ho cosรฌ scritto musica nuova per i miei strumenti, cambiando le regole base che sono dettate dagli strumenti che suono; ho aperto la contaminazione e ho creato un sound nuovo.
Hai collezionato numerose esperienze in ambito musicale: cโรจ qualcuna che ti รจ rimasta impressa piรน di altre?
Tra queste ricordo l’Orchestra Popolare del Santarello, per quanto riguarda l’importanza dei grandi concerti. ร infatti un progetto legato al ballo di cui sono direttore artistico. Ci ha permesso di fare grandi concerti come il 1 maggio a Roma in diretta Rai davanti a numerose persone. Quel momento ha avuto un grande impatto emotivo su di me.
Come ti sei approcciato a questo genere musicale? Chi sono stati i tuoi maestri musicali?
Non cโรจ un solo genere musicale, ma ci sono diversi stili messi insieme. Suonando le fisarmoniche e gli organetti, ho sempre suonato vari stili. Questi strumenti sono presenti in tutti i Paesi per la musica popolare, e mostrano spesso le differenze musicali delle varie zone. Insieme agli stili legati alla fisarmonica, ho anche fatto studi di composizione e arrangiamento. Ho insomma una preparazione a 360 gradi sugli stili.
Quali sono i tuoi futuri progetti? Puoi anticiparci qualcosa?
In questi giorni sto lavorando agli arrangiamenti per il concerto di Max Gazzรฉ; accompagneremo inoltre Antonella Ruggeri ed Edoardo Bennato. Con l’album Gender faremo la presentazione del disco il 14 settembre, durante il Festival di Castelfidardo.