Damien McFly ha alle spalle numerose esperienze musicali in Italia e all’estero e la sua musica ne è la prova. L’incredibile talento padovano torna adesso sulla scena musicale con un nuovo album – “Frames” – che contiene un mix di singoli degli ultimi 7 anni, ognuno dei quali rappresenta un suo ricordo. L’artista ha accettato di incontrarci, parlandoci di tutti i suoi progetti presenti e futuri tra cui la sua attuale collaborazione con il cantante Nek.
Com’è nato il tuo primo approccio alla musica? Quando hai scoperto che sarebbe stata la tua strada?
Il mio primo approccio è nato in casa; ho infatti avuto la fortuna di avere dei genitori appassionati di musica. Un po’ per osmosi, ho così imparato a suonare anche io. Ho capito che sarebbe stata la mia strada un po’ più tardi: da adolescente scrivevo già le prime canzoni. Dopo le superiori ho poi iniziato a frequentare il Conservatorio e in contemporanea ho lavorato come fonico e musicista.
Parliamo del tuo nuovo album Frames: come nasce l’idea per questo progetto?
Frames è un album che raccoglie singoli degli ultimi 7 anni, è una raccolta di ricordi. Il titolo nasce dall’inglese, “fotogramma”: parla infatti dell’importanza di bloccare momenti specifici della mia vita. E’ un disco che avrebbe dovuto essere pubblicato un po’ di tempo fa, ma sono felice che sia uscito adesso.
Penso che tra i significati principali di questo disco ci sia l’importanza e la potenza dei ricordi. Se dovessi pensare al tuo percorso artistico, qual è il ricordo più bello che conservi e che hai voluto inserire nell’album?
Di sicuro a livello di percorso artistico, in un brano che si chiama Mesmerised: è un pezzo che ha segnato una svolta e che ha anche ricevuto un premio a livello di sound writing. Questo mi ha fatto capire che stavo seguendo un percorso giusto. Ha vinto il premio a New York, e il video è stato girato in Texas.
Stai collaborando attualmente con Nek: com’è nato il vostro incontro e cosa ti sta insegnando lui professionalmente parlando?
Nek è una persona splendida. Insieme ad Alessandro de Crescenzo abbiamo arrangiato due brani per Cesare Cremonini (Chimica e Psycho). Nek ha sentito Chimica e ci ha chiesto di collaborare con lui. La cosa principale che mi ha insegnato è il fatto che non si nasconde dietro a nulla, e questa è una bella cosa. Il mio timbro è simile al suo, e ogni volta in cui ho lavorato insieme ho imparato molto.
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Come ti sei approcciato a questo genere musicale? Chi sono stati i tuoi maestri musicali?
La svolta principale è stata nel 2012/2013, quando mi sono innamorato di questo indie folk che non parte dalla matrice popolare americana. Il mio stile è un mix tra pop e folk. Mi sono lasciato influenzare soprattutto dal pop elettronico degli ultimi anni.
Quali sono i tuoi futuri progetti? Puoi anticiparci qualcosa?
Sto programmando un tour per l’anno prossimo, e fino a fine anno ho un po’ di concerti nel Regno Unito. Farò un paio di club qui in Italia. Ho già in mente abbastanza cose nuove, su generi diversi.