La NASA. attraverso uno speciale aereo ad alta quota, è riuscita ad individuare dei giganteschi giacimenti di terre rare sul nostro pianeta.
Nell’attuale epoca le terre rare stanno acquisendo un’importanza strategica enorme, soprattutto perché i metalli di cui sono composti sono fondamentali per avviare la famosa transizione ecologica senza spendere grosse cifre. Le terre rare – come ci ricordano gli esperti – servono infatti a produrre le batterie delle auto elettriche, le pale eoliche, gli smartphone e tantissimi altri dispositivi tecnologici sostenibili. Dobbiamo inoltre ricordare che la produzione mondiale di questi importantissimi metalli, che sul nostro pianeta scarseggiano, è guidata dall’Australia, dal Cile e dalla Cina.
Quest’ultima ospita circa il 50% della capacità di raffinazione globale del litio, che è un metallo essenziale per la realizzazione delle batterie. Per ridurre la dipendenza dagli altri Paesi, in particolar modo dalla Cina, gli Stati Uniti stanno quindi cercando nuovi giacimenti di terre rare sul proprio territorio.
Le terre rare americane scoperte dalla NASA
La NASA ha deciso di utilizzare le stesse tecnologie presenti nelle sonde interplanetarie, i cui strumenti servono a mappare i pianeti e le lune del Sistema Solare, per scovare i giacimenti di terre rare direttamente sulla Terra. Per riuscirci, l’agenzia spaziale americana ha messo in campo alcuni satelliti orbitali e uno speciale aereo scientifico ad alta quota: il Lockheed ER-2 Earth Resources aircraft. Quest’ultimo, che è attualmente gestito dall’Armstrong Flight Research Center della NASA, è un velivolo derivato dal famoso Lockheed U-2, l’aereo da ricognizione ad alta quota nato negli anni ’50 per spiare l’Unione Sovietica. Si tratta quindi di un aereo in grado di volare ad un’altitudine compresa tra i 20.000 e i 70.000 piedi, cioè tra i 6.000 e i 21.000 metri, ovvero oltre il 99% dell’atmosfera terrestre.
L’ER-2 della NASA può inoltre raggiungere i 65.000 piedi di altitudine in soli 20 minuti e, successivamente, toccare i 760 km/h di velocità di crociera. Le sue missioni con equipaggio durano solitamente circa 10 ore, e possono trasportare fino a 1.179 kg di carico utile. Cosa ha scoperto allora la NASA con il suo velivolo ER-2? Innanzitutto, i voli programmati per mappare il territorio americano, al fine di trovare le famose terre rare, fanno parte dell’esperimento chiamato GEMx (Geological Earth Mapping Experiment), il quale è condotto dalla NASA e dall’US Geological Survey. Ebbene, il velivolo ER-2 ha mappato ben 500.000 chilometri quadrati di suolo americano, precisamente la California, il Nevada, l’Arizona e l’Oregon. Si tratta quindi di un’area grande quanto la Spagna.
L’obiettivo principale è ovviamente quello di trovare giacimenti di terre rare, che possano permettere agli USA di produrre in autonomia le 50 materie prime minerarie considerate essenziali per la sicurezza nazionale, come ad esempio il litio, l’alluminio, il neodimio e il cerio. Secondo la NASA, all’interno dei 500.000 chilometri quadrati mappati ci sarebbero dei giacimenti non ancora scoperti, i quali nasconderebbero metalli preziosi nelle salamoie e nell’argilla del sottosuolo. Nel Nevada ci sarebbero ad esempio più di un milione di tonnellate metriche di litio.