
La decisione del Vaticano (foto IG franciscus) - kosmomagazine.it
L’ultima decisione del Vaticano sul futuro della Chiesa ha suscitato grande sorpresa. Ecco cosa accadrà dopo la morte del Papa.
Come sta Papa Francesco? Questa è una delle domande che aleggiano quotidianamente in tutto il mondo dopo il ricovero del Pontefice al Policlinico Gemelli di Roma. Oggi, 4 marzo 2025, il Santo Padre – secondo le ultime dichiarazioni della sala stampa del Vaticano – avrebbe dormito bene tutta la notte e ora starebbe proseguendo il riposo. Ricordiamo che il Papa è ricoverato dal 14 febbraio per una polmonite bilaterale.
Ieri però ha vissuto un’altra giornata difficile, poiché i medici hanno registrato due nuovi episodi di insufficienza respiratoria acuta, causati da un accumulo di muco endobronchiale e da un conseguente broncospasmo. È quindi stato necessario eseguire due broncoscopie per aspirare abbondanti secrezioni. Successivamente è ripresa la ventilazione meccanica non invasiva.
C’è però un’altra domanda che tantissime persone si stanno ponendo in questo momento: cosa succederà quando un giorno Papa Francesco morirà?
Cosa farà il Vaticano dopo la morte del Papa
Quando il 2 aprile 2005, alle ore 21:37, Giovanni Paolo II si spense sotto gli occhi attenti dei media di tutto il mondo, a causa di shock settico e collasso cardiocircolatorio, i fedeli rimasero ovviamente smarriti e senza parole. In quell’occasione, i funerali si tennero l’8 aprile 2005, con una celebrazione presieduta dal cardinale Joseph Ratzinger in Piazza San Pietro, davanti a una folla gremita e seguita da milioni di telespettatori da casa. Si stima che quel giorno la piazza ospitasse tra le 250.000 e le 300.000 persone. Erano presenti anche dei maxischermi, grazie ai quali almeno 2 milioni di persone riunite a Tor Vergata e nelle altre piazze di Roma poterono seguire l’evento.

La morte di un Papa segna pertanto l’inizio di un protocollo complesso e altamente simbolico, le cui radici affondano in antiche tradizioni ecclesiastiche. Innanzitutto, occorre accertare ufficialmente la morte del Pontefice: l’incaricato di questo compito è il camerlengo, ovvero il cardinale preposto alla gestione della Camera Apostolica. Egli deve quindi gestire provvisoriamente le funzioni amministrative della Chiesa, in particolare per le questioni organizzative.
Come avviene la verifica ufficiale della morte di un Papa? Secondo le antiche tradizioni, il camerlengo deve battere tre volte sulla fronte del defunto con un piccolo martelletto d’argento e, successivamente, chiamare il Santo Padre con il suo nome di battesimo. Se non dovesse ricevere risposta, dichiara ufficialmente la morte.
Dopodiché, il camerlengo ordina la sigillatura delle stanze papali e annuncia la morte del Pontefice al mondo intero. Nel frattempo, uno dei portoni della Basilica di San Pietro viene socchiuso in segno di lutto e, subito dopo, le campane iniziano a suonare a martello per avvisare i fedeli della scomparsa del Papa. Successivamente, viene distrutto l’anello del Pescatore indossato dal Pontefice, il sigillo papale utilizzato per autenticare i documenti ufficiali. Il camerlengo ha quindi il compito di rimuoverlo dal dito del Santo Padre e di frantumarlo. Si tratta di un gesto simbolico, che mostra la fine del potere temporale del Papa e l’inizio della sede vacante.
Per quanto riguarda il funerale, Papa Francesco ha introdotto alcune modifiche al protocollo. La verifica della morte deve quindi avvenire nella cappella, anziché nella camera privata. Il corpo deve poi essere posto in un’unica bara di legno sobria, e non in tre bare, come accadeva in passato. L’esposizione del corpo ai fedeli deve avvenire con la bara aperta, e non senza bara, come invece avveniva precedentemente. Papa Francesco ha poi scelto di essere sepolto nella Basilica di Santa Maria Maggiore, rompendo così la tradizione della sepoltura nella Basilica di San Pietro.